In totale, l'uragano Florence ha causato almeno 24 miliardi di dollari di danni, gran parte dovuti alle storiche inondazioni che hanno interessato le Caroline, e ha provocato la morte confermata di 52 persone: 40 in Carolina del Nord, 9 in Carolina del Sud, 3 in Virginia.[1]
Storia della tempesta
Il 28 agosto 2018, il National Hurricane Center ha iniziato a monitorare un'onda tropicale posta sopra l'Africa occidentale, in vista di una possibile ciclogenesi tropicale nel corso dei successivi cinque giorni.[2] Il 30 agosto condizioni più favorevoli hanno permesso alla perturbazione di diventare più organizzata e alle 15:00 UTC il National Hurricane Center ha emesso un avviso per un "potenziale ciclone tropicale sei".[3] Alla fine del 31 agosto, mentre si trovava a sud di Capo Verde, la perturbazione è stata classificata come depressione tropicale sei[4] e alle 09:00 UTC del 1 settembre è ufficialmente diventata una tempesta tropicale, ricevendo il nome Florence.[5]
Il 4 settembre, alle 15:00 UTC, la tempesta è diventata un uragano di categoria 1 sulla scala Saffir-Simpson, mentre si trovava circa 2 000 km a ovest-nordovest di Capo Verde.[6] Inaspettatamente, Florence ha continuato a rafforzarsi molto rapidamente, diventando un uragano di categoria 3 alle 12:35 UTC del 5 settembre,[7] e di categoria 4 alle 21:00 UTC, con venti fino a 215 km/h e un pressione centrale minima di 953 mbar.[8] Questa rapida intensificazione ha portato la tempesta a deviare più a nord, dove un persistente wind sehar verticale ha portato la struttura dell'uragano a degradarsi rapidamente a partire dal 6 settembre,[9] e alle 03:00 UTC del 7 settembre Florence si è indebolita a tempesta tropicale.[10]
Nel corso dell'8 settembre le condizioni ambientali lungo il percorso della tempesta sono diventate sempre più favorevoli,[11] e alle 15:00 UTC del 9 settembre Florence si è nuovamente rafforzata ad uragano di categoria 1, con venti sostenuti di 122 km/h e un occhio chiaramente visibile.[12] Alimentata da temperature superficiali marine di 29-29,5 °C[13] e da un favorevole outflow,[14] Florence si è quindi rapidamente intensificata, diventando, alle 16:00 UTC del 10 settembre, un uragano di categoria 4 con venti sostenuti di 215 km/h e una pressione centrale minima di 946 mbar.[15] Alle 21:00 UTC, l'uragano ha raggiunto il suo picco di intensità, arrivando a sostenere venti di 220 km/h e una pressione centrale minima di 939 mbar.[16] Successivamente, il ciclo di sostituzione dell'eyewall ha portato Florence ad indebolirsi temporaneamente ad una categoria 3,[17] salvo poi rafforzarsi nuovamente ad uragano di categoria 4 verso metà dell'11 settembre.[18] Il 12 settembre Florence ha iniziato ad indebolirsi nuovamente a causa di un moderato wind shear, diventando alle 18:00 UTC un uragano di categoria 3,[19] e poi di categoria 2 alle 03:00 UTC del 13 settembre.[20]
Durante tutto il 13 settembre, le prime piogge e i primi venti con forza da uragano hanno iniziato a colpire le coste della Carolina del Nord, e alle 03:00 UTC del 14 settembre, mentre l'occhio era a circa 95 km dalla città di Wilmington, Florence è stata declassata ad uragano di categoria 1.[21] Poco dopo, alle 11:15 UTC, l'uragano è approdato sulle coste della Carolina del Nord, nei pressi di Wrightsville Beach, con venti sostenuti di 150 km/h e una pressione centrale minima di 958 mbar.[22] Dopo l'approdo, Florence ha continuato a muoversi molto lentamente verso ovest-sudovest riversando piogge torrenziali sulle Caroline e indebolendosi prima a tempesta tropicale alle 21:00 UTC del 14 settembre[23] e poi a depressione alle 09:00 UTC del 16 settembre.[24] Il 17 settembre la depressione ha iniziato ad accelerare verso nord-est, disgregandosi sopra la Virginia Occidentale alle 21:00 UTC.[25] Il 18 settembre i resti della tempesta si sono mossi al largo della costa del New England[26] e il giorno dopo sono stati assorbiti da un fronte meteorologico posto sopra l'Atlantico settentrionale.[27]
In Carolina del Sud, il 10 settembre, il governatore Henry McMaster ha emesso un ordine di evacuazione obbligatoria per l'intera costa, abitata da circa un milione di persone.[35] Lo stesso giorno, in 26 delle 46 contee dello stato, le scuole pubbliche e gli uffici statali sono stati chiusi fino a nuovo ordine.[36] In Carolina del Nord, evacuazioni obbligatorie sono state invece avviate l'11 settembre per le contee di Brunswick, Carteret, Craven, Onslow, Pamlico e Tyrrell, e per le località di Ocracoke Island, Kure Beach, Wrightsville Beach e Currituck.[37] Evacuazioni volontarie sono state invece emesse per le contee di Bertie[37] e New Hanover.[38] L'University of North Carolina at Wilmington ha sospeso le lezioni ed evacuato tutti gli studenti la mattina dell'11 settembre,[39] così come hanno fatto l'Università statale della Carolina del Nord e l'East Carolina University.[40]
In Virginia, evacuazioni obbligatorie sono state emesse per le aree più basse delle Hampton Roads e dell'Eastern Shore, abitate da 245.000 persone;[41] mentre la United States Navy ha spostato 30 navi, normalmente poste al largo della costa della Virginia, in mare aperto, per proteggerle dalla tempesta.[42] L'Atlanta Motor Speedway,[43] il Bristol Motor Speedway[44] e il Charlotte Motor Speedway hanno aperto gratuitamente le loro aree campeggio agli sfollati,[45] mentre all'interno dei parchi statali della Virginia Occidentale sono state offerte tariffe ridotte per camere, cabine e campeggi fino al 18 settembre.[46]
Impatto
Carolina del Nord
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Carolina del Sud
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Altri stati
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Note
^(EN) Stacy R. Stewart e Robbie Berg, Tropical Cyclone Report: Hurricane Florence (PDF), su nhc.noaa.gov, National Hurricane Center, 30 maggio 2019. URL consultato il 30 agosto 2020.
^(EN) Tropical Weather Outlook (TXT), su nhc.noaa.gov, National Hurricane Center, 28 agosto 2018. URL consultato il 13 settembre 2018.