L'Union Internationale des Associations d'Alpinisme (UIAA), Unione Internazionale delle Associazioni Alpinistiche in italiano, ma anche nota col termine in lingua ingleseInternational Mountaineering and Climbing Organisation, è l'organizzazione internazionale che raggruppa decine di federazioni nazionali di sport di montagna (come ad esempio l'alpinismo, l'arrampicata e lo sci alpinismo) e le rappresenta presso il Comitato Olimpico Internazionale. Le organizzazioni aderenti sono 82, in rappresentanza di 57 Paesi.
L'organizzazione è la portavoce a livello mondiale di milioni di alpinisti, escursionisti e scalatori. Promuove tutti gli sport di montagna con particolare attenzione verso i giovani, la difesa dell'ambiente montano, lo sviluppo delle comunità locali e la sicurezza degli sportivi impegnati in montagna (una commissione dell'UIAA si occupa infatti di fissare gli standard di sicurezza delle attrezzature per l'alpinismo, certificandone l'idoneità e consentendo ai fabbricanti di apporre su di esse la "UIAA Safety Label").
Storia
L'UIAA venne fondata a Chamonix nell'agosto 1932 da venti associazioni alpinistiche allo scopo di «studiare e risolvere i problemi legati all'alpinismo». Uno di questi problemi era la mancanza di una scala internazionale del grado di difficoltà alpinistico, che portò oltre trent'anni dopo alla formalizzazione della "scala UIAA".
Nel 1965 fu approvato il primo documento relativo all'UIAA safety label (marchio di sicurezza dell'UIAA), una lista di caratteristiche tecniche che le attrezzature i materiali alpinistici dovevano avere per essere considerati sicuri. I prodotti che rispettano tali caratteristiche riportano il marchio UIAA come garanzia di sicurezza per l'utilizzatore.
Nel 1967, durante l'assemblea generale dell'UIAA a Madrid, il delegato spagnolo Félix Mendes-Torres, con l'aiuto dell'americano Fritz Wiessner, propose di adottare e migliorare la scala Welzenbach, una scala del grado di difficoltà alpinistico, ideata dall'alpinista austriaco Willo Welzenbach. Nacque così la scala UIAA.[1]
La dichiarazione di Katmandu, un appello contro il degrado della montagna, fu rilasciata nel 1982 a seguito di anni di riflessioni sull'impatto dell'alpinismo e delle attività sportive sull'ambiente montano.
Nel 2007, a seguito di modifiche apportate allo Statuto che diminuivano il peso relativo delle singole organizzazioni il DAV e l'OEAV, cioè i club alpini tedesco ed austriaco, abbandonarono l'organizzazione. Dopo tali defezioni, il CAI rimase l'associazione più numerosa in seno all'UIAA.
L'assemblea generale del 2009 approvò la Mountain Ethics Declaration (dichiarazione dell'etica di montagna), relativa ai comportamenti nel campo dell'alpinismo[2].
Problemi di bilancio hanno portato nel 2011 alle dimissioni del Presidente Mike Mortimer (USA), al quale, dopo un periodo di vacatio, è succeduto l'olandese Frits Vrijlandt. Il 5 ottobre 2013 si è tenuta a Pontresina (CH) un'assemblea generale dell'organizzazione nella quale è stata accolta la richiesta di rientro nell'organizzazione del DAV e dell'OEAV.[3]
La federazione è organizzata in un'assemblea generale e una serie di commissioni[5]:
Mountaineering Commission: si occupa di standard, regolamentazione ed etica dell'alpinismo. Produce i Training Standards[6], relativi alla didattica dell'alpinismo, e la Mountain Ethics Declaration[7], relativa all'etica dell'alpinismo.
Safety commission: per garantire la sicurezza di chi pratica sport di montagna stabilisce le caratteristiche necessarie ai produttori di attrezzatura per avere l'UIAA Safety Label[8].
Mountain Protection commission: si occupa della tutela dell'ambiente montano.
Medical commission: promuove lo sviluppo e l'applicazione della medicina di montagna, relativa al mal di montagna e ad altri stati patologici d'alta quota.
Youth commission: promuove gli sport di montagna tra i giovani
Access Commission: ha lo scopo di favorire l'accesso alle montagne nel rispetto dell'ambiente e della cultura locale, in particolare dove questo è limitato a causa di leggi, proprietà o guerre.
Anti-Doping Commission: agisce contro il doping negli sport di competizione afferenti alla federazione. L'UIAA riconosce ed implementa i programmi della WADA.
Tramite un suo dipartimento interno, l'International Commission for Ice Climbing Competitions (ICICC), l'UIAA organizza e regolamenta i tornei e campionati internazionali di arrampicata su ghiaccio. Fra gli obiettivi dell'UIAA vi è quello di far includere l'arrampicata su ghiaccio nei giochi olimpici invernali[9]. Dal 2006 l'UIAA non gestisce più l'arrampicata sportiva, avendo invitato i membri dell'International Council for Competition Climbing (il dipartimento che si occupava di tale disciplina) a fondare una Federazione sportiva internazionale, favorendo così la nascita dell'International Federation of Sport Climbing, in seguito riconosciuta dal CIO[10]. In maniera analoga l'UIAA ha cessato di gestire le competizioni di sci alpinismo, con la trasformazione dell'International council for ski mountaineering competitions (ISMC) in una federazione autonoma, l'International Ski Mountaineering Federation.
Suddivisione orografica alpina alternativa
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Motivo: Una suddivisione delle Alpi adottata ufficialmente dagli organi competenti di UIAA sarebbe certamente enciclopedica e, nel caso venisse pubblicata, non dubito che it.wiki saprà darle il giusto peso. Peccato che per il momento tale suddivisione non esista, e che l'affermazione - generica ed evasiva - secondo la quale UIAA avrebbe proposto una suddivisione non ufficiale dell'orografia alpina ed appenninica non sia supportata da alcuna fonte. Le poche parti fontate del capitolo parlano della SOIUSA e delle critiche a quest'ultima, non di tale per il momento del tutto ipotetica classificazione UIAA.
L'Union Internationale des Associations d'Alpinisme propone una sua suddivisione non ufficiale dell'orografia alpina e appenninica dell'Italia[senza fonte], non avendo mai adottato quella ufficiale della SOIUSA[11].
Rispetto a quest'ultima, le principali differenze sono:
Carso
Secondo la SOIUSA il Carso sarebbe escluso dalle Alpi, in quanto secondo la letteratura geografica slovena esso non appartiene al sistema alpino, ma alla regione continentale, ossia al sistema dinarico[12].
Ciò causò un'interrogazione parlamentare da parte di Roberto Menia presentata il 17 giugno 2004, nella quale si paventava la circostanza che in tale ipotesi la città di Trieste non sarebbe più stata geograficamente italiana[13].
Lo speleologo e carsologo Fabio Forti rigettò la tesi dinarica[14], a suo parere provocata solo da questioni politiche sorte sul confine orientale dopo la fine della seconda guerra mondiale, aggiungendo che a suo parere la regione, fatta salva la sua posizione tra sistema alpino e dinarico, appartiene al primo per ragioni storiche[15], geografiche, geomorfologiche[16] e geologiche[17].
Dolomiti
Il sistema UIAA sostiene che, a differenza della classificazione SOIUSA, in tale sistema non vadano inserite montagne che non hanno natura dolomitica, quali il Lagorai o la Cima d'Asta.UIAA sostiene che altri monti a matrice dolomitica appartengono ad altri gruppi per diverse motivazioni, come le Dolomiti di Brenta, le Piccole Dolomiti, le Dolomiti Friulane[senza fonte]
^(EN) Pierre Bossus, UIAA 1932-1982 the first 50 years (PDF), su theuiaa.org, p. 20. URL consultato il 5 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2015).
^(EN) History of the UIAA, su theuiaa.org. URL consultato il 5 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2012).
^(EN) Competition Sport, su UIAA. URL consultato il 5 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2012).
^(EN) About the IFSC, su International Federation of Sport Climbing. URL consultato il 1º gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2015).
^Le critiche alla SOIUSA sono elencate al secondo paragrafo del capitolo 1 della seguente pagina: "Bilan et critiques"
^Vardabasso 1945: La questione del confine politico italo-jugoslavo dal punto di vista fisico. La Venezia Giulia Terra d'Italia. Soc. Istr. Archeol. Sto. Patria 1-24.
^Piccoli 1975. Studio aerogeologico strutturale del Carso goriziano-triestino della Slovenia occidentale e dell'Istria. Mem Ist geol Mineral Univ Padova, 31:1-38.
^Carulli, Carobene, 1980. Evoluzione strutturale Plio-quaternaria del Friuli e della Venezia Giulia. CNR 489-545.