Ubuntu MATE è la più giovane derivata ufficiale di Ubuntu che utilizza come ambiente graficoMATE. Le prime due release, 14.10 e 14.04, non erano derivate ufficiale di Ubuntu, mentre lo sono le versioni dalla 15.04 in poi. Il capo del team di Ubuntu MATE, Martin Wimpress, è anche sviluppatore di MATE.[2]
Essendo MATE un fork dell'ambiente desktop GNOME 2 i requisiti minimi di Ubuntu MATE sono molto bassi permettendone l'installazione anche su hardware relativamente datato.
Requisiti minimi:
processore Intel Core 2 Duo
1GB di RAM
9GB di spazio libero su disco.
Risoluzione 1024 x 768
Requisiti raccomandati:
processore Intel Core i3
4GB di RAM
16GB di spazio libero su disco
capacità 3D della scheda grafica con accelerazione e risoluzione 1440 x 900 o più elevata.
Caratteristiche distintive
Ubuntu MATE è attualmente l'unica derivata ufficiale di Ubuntu ad essere dotata di un welcome screen e fornisce un software grafico per installare alcuni dei programmi più utili, non necessariamente presenti nei repository ufficiali di Ubuntu (ad esempio il client di messaggistica Telegram).
Grazie a MATE Tweak è possibile personalizzare l'ambiente grafico, ad esempio cambiando il gestore delle finestre in Compiz o Compton per evitare problemi di screen tearing.
Usa anche lui Linux dall'anno 1995 e passò dall'utilizzo di Yggdrasil, Slackware, RedHat Linux, CRUX e Fedora prima della sua prima installazione di Ubuntu, quando esisteva una versione denominata "Warty Warthog".[3] Ubuntu è rimasto il suo unico sistema operativo per workstation fino all'inizio del 2012 quando passò alla distribuzione Arch Linux e diventò un Arch Linux Trusted User. Contribuisce a MATE Desktop dal 2012 e nell'estate del 2014 ha co-fondato Ubuntu MATE con Alan Pope; e da allora ha guidato il progetto.
Mentre è diventato noto per Ubuntu MATE, ha trascorso la maggior parte della sua carriera lavorando con infrastrutture Linux su larga scala e ha usato Ubuntu server esclusivamente dalla 6.06. Il primo sistema operativo Linux che realizzò era basato su Ubuntu e specificamente progettato per il recupero, la conversione e la trasmissione dei dati di volo della cosiddetta scatola nera. Ha anche progettato e costruito l'enorme cluster di calcolo che analizza questi dati di volo ed è in grado di produrre analisi di sicurezza e manutenzione per ogni volo dell'aviazione commerciale nel mondo, ogni giorno.[4]