Nel caso più tipico, la chiave USB viene inserita in un muro e fissata con cemento a presa rapida. All'inizio è vuota, eccetto che per il file README.txt che ne spiega la funzione, e chiunque la può utilizzare per caricare e scaricare file[1].
Il nome deriva dal metodo Dead drop (o dead letter box) usato per lo scambio di informazioni nello spionaggio.
Wireless dead drop
Basandosi sul concetto di USB dead drop, è stato sviluppato anche il Wireless dead drop[2][3][4]
Pro e contro
Essendo drive raggiungibili sia privatamente che pubblicamente, le USB dead drop danno a ciascuno la possibilità di salvare e trasferire dati in maniera anonima e del tutto gratuita.
Proprio come i network offline, questo sistema è però vulnerabile a certi fattori:
Distruzione fisica: chiunque può danneggiare un dead drop utilizzando arnesi, alti voltaggi o elevate temperature.
Distruzione del software e dei dati: chiunque può cancellare tutti i dati formattando il drive, oppure può crittografarli con una chiave segreta.
Spionaggio: chiunque può aggiungere trojan o keylogger al drive.
Divulgazione: chiunque può segnalare l'ubicazione di un dead drop privato, pubblicandone le coordinate geografiche online.