Nel 1902, in occasione dell'apertura della tranvia di Opicina, la Grazer Waggonfabrik fornì cinque vetture tranviarie a due assi, numerate da 1 a 5; di queste, le vetture 3, 4 e 5 erano a cassa aperta per uso turistico ("giardiniere"), ma vennero chiuse poco tempo dopo[1]. Le vetture furono dotate di una ruota dentata di frenatura, che nelle tratte più acclivi andava ad agire su una cremagliera[1].
In seguito all'aumento del traffico, negli anni successivi vennero costruite altre quattro unità, numerate da 6 a 9[2].
Le elettromotrici vennero ritirate dal servizio nel 1935, sostituite da vetture a carrelli più capienti; le unità 1, 5 e 6 vennero trasformate in vetture di servizio, le 3, 4 e 8 adibite ai servizi merci, e le 2 e 7 demolite[3].
Nel 1970 le due vetture sopravvissute (la 1 e la 6) vennero rinumerate 111 e 112, e nel 1974 divennero 411 e 412, continuando ad essere utilizzate come mezzi di servizio[3]. Vennero entrambe restaurate in occasione del 90º anniversario della linea, nel 1992: la n. 1, riportata allo stato degli anni trenta, viene utilizzata per viaggi rievocativi; la n. 6, riportata allo stato d'origine, è conservata al Museo ferroviario di Trieste Campo Marzio[3][4].