Il poliziotto viene trovato morto la mattina del 1º marzo 2018 nella sua abitazione. Il decesso risalirebbe già alla sera prima ed in un primo momento si parla di morte per cause naturali.[4] Secondo i risultati dell'autopsia, resi noti qualche giorno dopo, sarebbe morto per un arresto cardiaco.[5] Lo stesso 1º marzo 2018 viene aperta un'indagine dalla Procura di Patti.[6] Il giorno dopo Granata muore anche il suo collega sovrintendente Calogero Emilio Todaro. Entrambi indagavano su macellazione clandestina e agromafie.[7] La compagna di Granata viene ascoltata tempo dopo dalla Commissione antimafia.
«Per quanto riguarda questo infarto che non è un infarto… ma un arresto cardiocircolatorio… l’arresto cardiocircolatorio, è vero ti può anche uccidere. Ma c’è un vuoto nella giornata del 28, in cui non si hanno notizie di Tiziano, del suo telefono. Se hai un arresto cardiocircolatorio, non è che rimani 24 ore comatoso nel letto. Ti puoi comunque muovere, riesci a prendere il telefono, fino a quando c’è l’exitus… Io ho sempre pensato, allora lo dissi anche al Pm Bonanzinga, che sospettavo anche di un avvelenamento. Perché nel periodo in cui ero scesa in precedenza, quando festeggiamo il suo compleanno che fece quarant’anni, Tiziano senza mangiare così doveva evacuare velocemente, andare in bagno…»
«Lui ha fatto il compleanno il 14 di febbraio. (…) Poi un’altra cosa… l’allarme che c’era qualcosa che non andava l’ho lanciato io da Genova, chiamando suo fratello, perché comunque non sentendoci più all’improvviso, per me c’era qualcosa che non andava. La sera (del decesso ndr) Tiziano mi ha risposto al telefono, per tutta la giornata il suo telefono era chiuso o mi rispondeva la segreteria… quindi non so dire se era chiuso o meno perché comunque sono sempre le linee telefoniche, però la telefonata mi è partita più volte la sera, intorno alle 20, 20.28, ed ero io che staccavo la chiamata, perché non sentivo parlare dall’altro lato… Io telefonavo a Tiziano e nel mio telefono risultava che avevano risposto dall’altro lato, i minuti scorrevano e non c’era nessuna voce. Allora io riattaccai e rifeci questa situazione per altre quattro volte, e per quattro volte mi è stato risposto. Non ho sentito niente dall’altro lato… ero io che poi staccavo, cioè io sono stata anche 25, 30 secondi»
Nel 2020 viene reso noto attraverso il libro I viceré delle agromafie - storia di sbrirri, bovini, malarazza, antimafia e mascariamenti di Luciano Armeli Iapichino che Granata stesse indagando sulla latitanza del boss Matteo Messina Denaro.[9]
«interveniva con straordinaria determinazione a tutela del Presidente del “Parco dei Nebrodi”, cui fungeva da scorta unitamente ad altri colleghi, reagendo con grande tempestività ad un agguato teso da malavitosi legati a contesti criminali mafiosi. Nonostante venisse fatto bersaglio di colpi di arma da sparo, rispondeva prontamente aprendo il fuoco, riuscendo a porre in salvo il Presidente del Parco e a far desistere i malviventi dal loro intento criminale, costringendoli alla fuga. Mirabile esempio di coraggio, altruismo e virtù civiche» — 26 febbraio 2024
Medaglia d’oro alla memoria per alti meriti ambientali
«All’Assistente Capo della Polizia di Stato Tiziano Granata, nonché volontario di Legambiente, che si è distinto per la passione nel fronteggiare le illegalità ambientali, in particolare sul fronte delle frodi agroalimentari e su quello dei traffici illegali di rifiuti. Tra i più stretti collaboratori del Rapporto Ecomafia, ha contribuito alle attività dell’Osservatorio Ambiente e Legalità[10]» — 3 ottobre 2022