Il titolo di un libro, o di qualsiasi altro testo o opera d'artepubblicata, è il nome dell'opera che viene solitamente scelto dall'autore.[1] Un titolo può essere utilizzato per identificare l'opera, per collocarla nel contesto, per trasmettere una sintesi minima del suo contenuto e per incuriosire il lettore.
Alcune opere integrano il titolo con un sottotitolo il quale viene definito dalla norma ISO 5127:2017 — ove si presenta il vocabolario generale per il campo della documentazione — come «aggiunta al titolo che fornisce ulteriori spiegazioni, specialmente quando il significato del titolo stesso è ambiguo».[2] Nella citazione bibliografica risulta opportuno indicare anche il sottotitolo, per quanto sia esteso.[3] Nella catalogazione bibliotecaria, un titolo uniforme viene assegnato a un'opera che ha avuto più edizioni o traduzioni e il cui titolo è diverso da un'edizione all'altra.[4]
In un libro il titolo si trova sul frontespizio e si deve citare bibliograficamente nella formulazione linguistica in cui appare sul frontespizio;[5] nel libro moderno è solitamente indicato anche sulla copertina e sul dorso della stessa, nonché sulla sovraccoperta, ma molte volte il titolo completo, incluso l'eventuale sottotitolo, compare solo sul frontespizio.[6]
Durante la lavorazione, un'opera può essere indicata con un titolo provvisorio.
I testi privi di titolo possono essere identificati col loro incipit.
Un testo legislativo può avere sia un titolo breve che un titolo lungo.
Nell'industria musicale i titoli degli album sono spesso scelti attraverso un processo partecipativo che include dirigenti discografici.[7]
Storia
L'usanza di dare un titolo (in latino, titulus o inscriptio) a un libro o a un'opera letteraria nasce con il commercio librario[8] e deriva dall'esigenza pratica di conoscere il contenuto di un rotolo di papiro, apponendovi esternamente una targhetta, senza bisogno di svolgerlo.[9]
Ma è con l'avvento della stampa che la titolazione diventa una prassi editoriale, soprattutto a partire dal XVI secolo nel frontespizio.
Convenzioni bibliografiche
La maggior parte delle norme bibliografiche, come la ISO 690[10] o l'APA style, prevedono l'uso del corsivo per la trascrizione dei titoli nelle citazioni.[11]
Note
^Titolo di un libro e titolo di un'opera spesso non coincidono, in quanto un libro può contenere più opere di uno o più autori (Baldacchini, p. 20); in tal caso il titolo del libro è generico o complessivo e ciascuna opera contenuta ha un proprio titolo. Altre volte il titolo di un libro non è il titolo di un'opera, ma ad esempio è il titolo di un periodico letterario.
^Billboard - 20 Oct 1958 - Page 5 "First, it apparently represents a simplification of the involved processes whereby record men would come up with a title for an album. At one time in the not too distant past, the market was being glutted with such titles as "Music for Hip Lovers "...
^In realtà, la norma ISO 690:2010 non prescrive mai che il titolo di un libro debba citarsi in corsivo (in italics), ma negli esempi fatti utilizza sempre il corsivo.
^Vianello, p. 77: «[Il titolo] si cita per esteso, in carattere corsivo».
Bibliografia
Lorenzo Baldacchini, Titoli e incipit, in Aspettando il frontespizio, Milano, Sylvestre Bonnard, 2004, pp. 17-25, ISBN88-86842-77-5.