Secondo Plutarco Timone visse durante l'era della guerra del Peloponneso (431 - 404 a.C.).[2] Nella Lisistrata di Aristofane, il coro delle vecchie afferma che, sebbene Timone odiasse gli uomini, era amichevole e gentile nei confronti delle donne.[3]
Secondo Luciano di Samosata, che gli dedicò una delle sue opere,[1] Timone era il ricco figlio di Echecratide e diede fondo ai suoi beni per compiacere gli amici. Quando il patrimonio si esaurì, gli amici lo abbandonarono e Timone si ritirò a vivere fuori da Atene e a lavorare la terra. Un giorno trovò una pentola d'oro e i falsi amici tornarono da lui, ma Timone li scacciò in malo modo.