Si sa poco della vita di Thomas Malory. In passato si credeva che Malory fosse gallese, ma oggi si è più propensi a credere che venisse da Newbold Revel nel Warwickshire. La sua data di nascita è incerta, anche se molti propendono per il 1416. Fu eletto due volte al Parlamento, ma fu anche denunciato più volte negli anni cinquanta del Quattrocento per furto, violenza, stupro e tentato omicidio ai danni del Duca di Buckingham. Scappò due volte dalla prigione, una volta aprendosi la strada a colpi d'arma da fuoco e una navigando nel fossato attorno al carcere.
Incarcerato a Londra e in alcuni altri posti, spesso uscì su cauzione e le accuse a suo carico non furono mai dimostrate in un processo. Negli anni sessanta fu perdonato dal re Enrico VI, ma successivamente il perdono gli fu ritirato sia da Enrico che da Edoardo IV. Scrisse parte della sua opera in prigione, e dalla sua descrizione si può credere che fosse un cavaliere e anche un prete. Un giovane Malory appare come personaggio nel libro di Terence Hanbury WhiteRe in eterno, che è basato su Le Morte d'Arthur. Questo cameo è incluso anche nel musical di BroadwayCamelot.
La morte di Artù
La morte di Artù è una rielaborazione di tutti i testi francesi e inglesi che Malory aveva a disposizione sulla vita di re Artù. Terminato nel 1469, è stato pubblicato da William Caxton nel 1485. Molto probabilmente questo romanzo è il testo che ha più influenzato la visione dei posteri della leggenda del re bretone. L'opera di Malory rappresenta la transizione dal romanzo medievale al romanzo moderno: egli infonde nelle sue storie arturiane una semplice moralità cavalleresca. Lo stile è limpido, terso, obiettivo, armonioso, semplice, mentre la scrittura è musicale.