Le Terre dei sette colori[1] o sette terre colorate di Chamarel[2] (in inglese: Seven Coloured Earths; in francese: Terres des Sept Couleurs)[3], sono una formazione geologica divenuta un'attrazione turistica, situata nei pressi del villaggio di Chamarel nell'omonima pianura del Distretto di Black River, nel sud-ovest dell'isola Mauritius.
Storia
La particolarità del sito è stata evidenziata per la prima volta da un membro della Royal Society of Arts and Sciences of Mauritius[4] nella sessione del 26 novembre 1879.[5]
Descrizione
Si tratta di un'area di circa 7500m²[6][7] situata insolitamente nel cuore di una foresta.[6]
Nell'area sono presenti dune di sabbia, che includono sabbie colorate con sette diversi colori (rosso, marrone, viola, verde, blu, porpora e giallo). La principale caratteristica del luogo è che le differenti tonalità di colore delle sabbie, disposte in maniera naturale in sette diversi strati, creano una surreale colorazione a strisce.[5] Tale fenomeno può essere riprodotto in piccola scala: mescolando una manciata delle sabbie dei diversi colori e poi scuotendo il contenitore, le sabbie si separano in base al colore.[8] Un'altra particolarità interessante del sito delle terre colorate di Chamarel è che le dune non sembrano sottoposte a erosione, nonostante le piogge torrenziali tipiche del clima tropicale delle Mauritius.[9]
Le sabbie si sono formate circa 600 milioni di anni fa[5][4] dalla decomposizione di un calanco di roccia vulcanica (basalto) in argilla, successivamente trasformata in suolo ferrallitico a causa di idrolisi totale; i due principali elementi chimici presenti nel suolo, ferro ed alluminio, sono responsabili dei colori rosso/antracite e blu/violetto. Si ritiene che i differenti strati di colore siano conseguenza del raffreddamento delle rocce vulcaniche fuse a differenti temperature esterne (comportando diverse percentuali di elementi mischiati alla sabbia), ma le cause della loro evidente separazione spontanea non sono state ancora chiarite definitivamente.[10]
Dal momento che le terre sono esposte alle intemperie, le piogge hanno modellato le colline, creando un effetto simile a una meringa di terra.
Il sito è diventato una delle principali attrazioni turistiche dell'isola di Mauritius a partire dagli anni 1960.[6] Ora le terre colorate sono protette da una recinzione di legno e i visitatori non possono salire sulle dune medesime, ma solo osservarle nelle diverse piazzole situate lungo il percorso di visita.[10]
Note
^ Elisabetta Intini, Onde arcobaleno, in Focus, 11 gennaio 2011.