La tephroite, (simbolo IMA: Tep[6]) nota anche come peridoto di manganese, è un minerale raro della classe dei minerali "silicati e germanati" con composizione chimica Mn2SiO4.[2]
Esiste una completa miscibilità tra i composti puri di tephroite-Mn, forsterite-Mg e fayalite-Fe, i cui legami intermedi sono indicati come olivine.[1]
Etimologia e storia
La forsterite fu trovata per la prima volta nel 1823 nella miniera di Sterling Hill vicino a Ogdensburg nella contea di Sussex, nel New Jersey, e fu descritta da Johann Friedrich August Breithaupt. Chiamò il minerale con la parola greca τεφροζ ('tephros', cenere) a causa del suo colore spesso grigio cenere.[1]
Classificazione
Nell'8ª edizione della sistematica dei minerali secondo Strunz classifica la tephroite nella classe dei "nesosilicati" e dove formava il "gruppo dell'olivina" con i minerali fayalite, forsterite, laihunite e liebenbergite con il sistema nº VIII/A.04-30.
Tuttavia, la 9ª edizione della sistematica minerale di Strunz divide questa sottoclasse in modo più preciso in base alla possibile presenza di ulteriori anioni e alla coordinazione dei cationi coinvolti. La tephroite è quindi nella suddivisione dei "9.AC Nesosilicati senza anioni aggiuntivi; cationi in coordinazione ottaedrica [6]" ed è ancora un membro del gruppo dell'olivina, che è stato ampliato per includere i minerali glaucochroite e kirschsteinite, con le quali forma il sistema nº 9.AC.05.
La sistematica minerale secondo Dana, usata principalmente nel mondo anglosassone, classifica la tephroite nella classe dei "nesosilicati: gruppi SiO4 con tutti i cationi solo in coordinazione ottaedrica [6]", simile alla nuova sistematica minerale di Strunz. Il gruppo dell'olivina che vi si trova è costituito dai membri fayalite, forsterite, laihunite e liebenbergite, come nel vecchio sistema di Strunz, ma espanso dall'olivina, per la quale manca ancora il riconoscimento da parte dell'IMA/CNMNC.
La tephroite deve il suo colore da bruno-rossastro a rosso carne al suo contenuto di manganese. In natura, tuttavia, la tephroite si trova spesso sotto forma di cristalli misti, con contenuti fluttuanti di forsterite e/o fayalite. Di conseguenza, il colore varia nella direzione del grigio o del verde oliva.[5]
La tephroite ha una durezza Mohs pari a 6,[4] e una gravità specifica di 3,87 - 4,12, piuttosto pesante per un minerale non metallico.[1]
Modificazioni e varietà
La roepperite è una varietà di tephroite contenente zinco[7] oppure di fayalite (secondo altre fonti).[8]
(EN) Hugo Strunz e Ernest Henry Nickel, Strunz Mineralogical Tables. Chemical-structural Mineral Classification System, 9ª ed., Stoccarda, E. Schweizerbart’sche Verlagsbuchhandlung (Nägele u. Obermiller), 2001, ISBN3-510-65188-X.
(DE) Stefan Weiß, Das große Lapis Mineralienverzeichnis. Alle Mineralien von A – Z und ihre Eigenschaften. Stand 03/2018, 7ª ed., Monaco, Weise, 2018, ISBN978-3-921656-83-9.