Lo spazio convesso (in blu) è l'inviluppo convesso dei propri punti estremali (in rosso)
Il teorema di Krein-Milman è una proposizione riguardante gli insiemi convessi in uno spazio vettoriale topologico . Un caso particolare di questo teorema afferma che, dato un poligono convesso, è sufficiente sapere quali sono i suoi angoli per ricostruirne l'immagine intera. L'enunciato è falso però se il poligono non è convesso: in questo caso, ci sono più modi per disegnare un poligono dati gli angoli.
Formalmente, si consideri uno spazio vettoriale topologico localmente convesso
X
{\displaystyle X}
, che si assume di Hausdorff . Preso un suo sottinsieme
K
{\displaystyle K}
compatto e convesso, il teorema afferma che esso è l'inviluppo convesso chiuso dei suoi punti estremali .
Hermann Minkowski aveva già dimostrato che in uno spazio di dimensione finita ogni sottinsieme convesso era l'inviluppo convesso dei propri punti estremali. Il teorema di Krein-Milman è una generalizzazione ad arbitrari spazi localmente convessi, con l'aggiunta però della chiusura.
Il teorema prende il nome dai matematici Mark Krejn e David Mil'man .
Enunciato
Sia
X
{\displaystyle X}
uno spazio localmente convesso e
K
⊆ ⊆ -->
X
{\displaystyle K\subseteq X}
non vuoto, compatto e convesso . Allora:
E
x
t
(
K
)
≠ ≠ -->
∅ ∅ -->
;
K
=
c
o
¯ ¯ -->
(
E
x
t
(
K
)
)
{\displaystyle Ext(K)\neq \varnothing \qquad ;\qquad K={\overline {co}}(Ext(K))}
dove
E
x
t
(
K
)
{\displaystyle Ext(K)}
denota l'insieme dei punti estremali di
K
{\displaystyle K}
e
c
o
¯ ¯ -->
(
E
x
t
(
K
)
)
{\displaystyle {\overline {co}}(Ext(K))}
l'inviluppo convesso chiuso di
E
x
t
(
K
)
{\displaystyle Ext(K)}
.
Un risultato che si deve a Milman mostra che se
T
{\displaystyle T}
è un sottoinsieme di
K
{\displaystyle K}
e l'inviluppo convesso chiuso di
T
{\displaystyle T}
è l'intero
K
{\displaystyle K}
, allora ogni punto estremale di
K
{\displaystyle K}
appartiene alla chiusura di
T
{\displaystyle T}
.
Il teorema di Choquet-Bishop-de Leeuw stabilisce inoltre che ogni punto in
K
{\displaystyle K}
è il baricentro di una misura di probabilità con supporto sull'insieme degli estremali di
K
{\displaystyle K}
.
Nel 2006 Theo Buehler ha mostrato che il teorema di Krein-Milman è valido anche in spazi CAT(0).[ 1]
Assioma della scelta
Nella teoria degli insiemi di Zermelo-Fraenkel , l'assioma della scelta può essere dimostrato tramite il teorema di Krein-Milman insieme con il teorema degli ideali primi booleani .
Dimostrazione
Sia
K
{\displaystyle K}
convesso sappiamo che
ξ ξ -->
∈ ∈ -->
E
x
t
(
K
)
{\displaystyle \xi \in Ext(K)}
se e solo se
K
∖ ∖ -->
ξ ξ -->
{\displaystyle {\ce {K\smallsetminus \xi }}}
è convesso, quindi
K
∖ ∖ -->
ξ ξ -->
{\displaystyle K\smallsetminus \xi }
è aperto nella topologia relativa a
K
{\displaystyle K}
.
Sia
C
:=
{
A
⊂ ⊂ -->
K
|
A
{\displaystyle C:=\{A\subset K|A}
insieme aperto nella topologia relativa di
K
{\displaystyle K}
e convesso
}
{\displaystyle \}}
;
C
≠ ≠ -->
∅ ∅ -->
{\displaystyle C\neq \emptyset }
dato che
X
{\displaystyle X}
è uno spazio localmente convesso e quindi
∀ ∀ -->
x
∈ ∈ -->
K
∃ ∃ -->
V
⊂ ⊂ -->
K
{\displaystyle \forall x\in K\exists V\subset K}
aperto rispetto a
K
{\displaystyle K}
e convesso.
Applicando il lemma di Zorn a C:
sia
C
0
⊂ ⊂ -->
C
{\displaystyle C_{0}\subset C}
una catena, tale che
U
=
∪ ∪ -->
U
0
∈ ∈ -->
C
0
U
0
{\displaystyle U=\cup _{U_{0}\in C_{0}}U_{0}}
,
U
{\displaystyle U}
è aperto in
K
{\displaystyle K}
.
U
{\displaystyle U}
è connesso ed è proprio perché se
∪ ∪ -->
U
0
∈ ∈ -->
C
0
U
0
=
K
{\displaystyle \cup _{U_{0}\in C_{0}}U_{0}=K}
, allora per compattezza
K
∈ ∈ -->
C
0
{\displaystyle K\in C_{0}}
e sarebbe assurdo.
Per il lemma di Zorn esiste l'elemento massimale di
C
0
{\displaystyle C_{0}}
e lo chiamamo
U
′
{\displaystyle U'}
.
Osserviamo che dato
V
{\displaystyle V}
aperto e convesso di
K
{\displaystyle K}
, abbiamo due possibilità:
U
′
∪ ∪ -->
V
=
U
′
{\displaystyle U'\cup V=U'}
oppure
U
′
∪ ∪ -->
V
=
V
{\displaystyle U'\cup V=V}
.
Osserviamo che
K
∖ ∖ -->
U
′
=
{
ξ ξ -->
}
{\displaystyle K\smallsetminus U'=\{\xi \}}
, infatti se per assurdo esistessero due punti
ξ ξ -->
{\displaystyle \xi }
e
μ μ -->
{\displaystyle \mu }
,
U
ξ ξ -->
{\displaystyle U_{\xi }}
e
U
μ μ -->
{\displaystyle U_{\mu }}
intorni aperti, interni a
K
{\displaystyle K}
e disgunti allora
U
′
∪ ∪ -->
U
ξ ξ -->
=
U
{\displaystyle U'\cup U_{\xi }=U}
ma è assurdo perché
ξ ξ -->
∉
U
{\displaystyle \xi \not \in U}
oppure
U
′
∪ ∪ -->
U
ξ ξ -->
=
K
{\displaystyle U'\cup U_{\xi }=K}
, ma è assurdo perché
ξ ξ -->
∉
K
,
μ μ -->
∉
K
{\displaystyle \xi \not \in K,\mu \not \in K}
.
Quindi
K
∖ ∖ -->
ξ ξ -->
=
U
′
{\displaystyle K\smallsetminus \xi =U'}
, allora
ξ ξ -->
∈ ∈ -->
E
x
t
{
K
}
{\displaystyle \xi \in Ext\{K\}}
quindi
E
x
t
{
K
}
≠
∅ ∅ -->
{\displaystyle Ext\{K\}\not =\emptyset }
.
Osserviamo che dato
V
{\displaystyle V}
aperto e convesso di
X
{\displaystyle X}
; se
E
x
t
{
K
}
⊆ ⊆ -->
V
{\displaystyle Ext\{K\}\subseteq V}
, allora
K
⊆ ⊆ -->
V
{\displaystyle K\subseteq V}
, infatti se per assurdo non fosse così
K
∩ ∩ -->
V
⊂ ⊂ -->
K
{\displaystyle K\cap V\subset K}
, quindi
K
∩ ∩ -->
V
{\displaystyle K\cap V}
sarebbe convesso e aperto di
K
{\displaystyle K}
, allora
K
∩ ∩ -->
V
∈ ∈ -->
C
{\displaystyle K\cap V\in C}
, quindi
K
∩ ∩ -->
V
⊆ ⊆ -->
U
′
{\displaystyle K\cap V\subseteq U'}
, ma
K
∖ ∖ -->
U
′
=
{
ξ ξ -->
}
{\displaystyle K\smallsetminus U'=\{\xi \}}
, quindi
ξ ξ -->
∉
V
{\displaystyle {\ce {\xi \not \in V}}}
ed è assurdo.
Sia
E
:=
c
o
(
E
x
t
(
K
)
)
¯ ¯ -->
{\displaystyle E:={\overline {c_{o}(Ext(K))}}}
e sia
f
∈ ∈ -->
X
∗ ∗ -->
{\displaystyle f\in X^{*}}
Note
Bibliografia
(EN ) M. Krein, D. Milman (1940) On extreme points of regular convex sets , Studia Mathematica 9 133–138.
(RU ) D. Milman, Характеристика экстремальных точек регулярно-выпуклого множества [Characteristics of extremal points of regularly convex sets ], in Doklady Akademii Nauk SSSR , vol. 57, 1947, pp. 119–122.
(EN ) H. L. Royden. Real Analysis . Prentice-Hall, Englewood Cliffs, New Jersey, 1988.
(EN ) N. K. Nikol'skij (Ed.). Functional Analysis I . Springer-Verlag, 1992
(EN ) H. Minkowski. Geometrie der Zahlen . Teubner, Leipzig, 1910
Voci correlate