Secondo gli Annales Veronenses di Ubertino de Romano, giurista operante a Verona sotto gli scaligeri, Teobaldo venne eletto vescovo della diocesi di Verona il 24 giugno 1298 per essere consacrato il 26 ottobre dello stesso anno.[1]
Nel 1301 venne nominato esecutore testamentario delle ultime volontà di Alberto I della Scala, nel 1311 presenziò all'incoronazione di Enrico VII di Lussemburgo a Milano, tre anni più tardi, a quanto racconta Giovambattista Biancolini, partecipa alla traslazione dei corpi dei santi Benigno e Caro. Tali eventi dimostrano i buoni rapporti intercorsi tra Teobaldo e i signori scaligeri.[1]
Grazie al vescovo Teobaldo, la chiesa di Verona attraversò un periodo di dinamismo e ritrovata spiritualità. Vennero consacrate nuove chiese, si favorì il culto delle reliquie e vennero concesse numerose indulgenze. Inoltre, si assistette ad una diffusione del francescanesimo in città; a tal proposito Teobaldo si trovò a dover gestire una controversia tra i francescani
e i benedettini per il monastero di San Fermo Maggiore che si concluse a favore dei secondi. Morì a Verona il 19 novembre 1331 e venne sepolto nella cattedrale cittadina.[1]