I bombardamenti alleati del 13 maggio 1944 colpirono pesantemente la città di Parma, distruggendo parte del grandioso monumento a Giuseppe Verdi che sorgeva di fronte alla stazione ferroviaria; delle sue 28 statue in cemento, realizzate tra il 1913 e il 1922 dallo scultore Ettore Ximenes, alcune si salvarono, ma furono in parte trafugate da privati o gettate nel torrente Parma;[1] di queste ultime, ne sopravvissero soltanto 9, recuperate al termine del conflitto dal dottor Enzo Tomasinelli, che le fece trasportare una per una a Roccabianca.[2]
Nel frattempo il medico aveva avviato i lavori di costruzione di un'arena all'aperto a breve distanza dalla Rocca dei Rossi, destinata a ospitare rappresentazioni teatrali e musicali; le statue furono quindi sistemate ai lati della platea rettangolare all'interno di cornici in tubi metallici ad arco a sesto acuto.[3]
L'inaugurazione del teatro si svolse solennemente il 29 settembre del 1946, con la rappresentazione dell'opera rossinianaIl barbiere di Siviglia.[3]
In seguito la sala fu coperta e trasformata in cinema-teatro, ma dopo circa 30 anni dalla sua apertura la crisi del settore causò la cessazione dell'attività; il locale fu adibito dapprima a magazzino di mobili e successivamente a palestra, per essere infine chiuso nel 1995.[3]
Nel 2006 il Comune di Roccabianca acquistò la sala, di cui in seguito avviò i lavori di ristrutturazione, cofinanziati anche dalla Fondazione Cariparma e dalla Regione Emilia-Romagna; l'intervento interessò anche tutti gli impianti, le statue verdiane e gli arredi; il teatro rinnovato fu inaugurato il 25 aprile del 2009[3] e da allora è utilizzato per spettacoli teatrali, congressi e convegni.[4]
Descrizione
Il foyer del teatro, ricavato durante la ristrutturazione frazionando la sala originaria, è raggiungibile attraversando la galleria d'ingresso aperta nel fabbricato antistante.[3]
Al piano superiore è inoltre presente il ridotto, realizzato durante gli ultimi lavori di ristrutturazione in corrispondenza del foyer.[3]
Note
^Monumento a Giuseppe Verdi (1920), su clubdei27.com. URL consultato il 22 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2015).
^Il Teatro Arena del Sole, su mondopiccolo.it. URL consultato il 22 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2016).
^abcdefg Stefania Provinciali, Arena del Sole, omaggio al Cigno, su gazzettadiparma.it. URL consultato il 22 giugno 2016 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2016).
^Teatro Arena del sole, su turismo.comune.parma.it. URL consultato il 22 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2016).