Addai, identificato da Eusebio di Cesarea come il discepolo Taddeo[2][3] era un ebreo della città siriaca di Edessa di Mesopotamia.[1] Fu uno dei settantadue discepoli[1][2]: giunto a Gerusalemme in un'occasione di una festività ebraica, avrebbe sentito della predicazione di Giovanni Battista e si sarebbe fatto battezzare da lui nel fiume Giordano[1]; rimasto in Palestina, divenne un discepolo di Gesù e sarebbe stato scelto da lui come evangelizzatore nel novero dei Settanta.[1] Dopo l'Ascensione, avrebbe predicato in Siria e Mesopotamia, fino alla famosa conversione del re Abgar, del popolo e dei sacerdoti pagani di Edessa grazie a numerosi miracoli.[1] Lì avrebbe consacrato presbiteri e stabilito una chiesa locale.[1] È infatti considerato il fondatore della chiesa di Edessa[1][3], di cui sarebbe stato il primo vescovo. Avrebbe poi predicato – accompagnato da due discepoli: Aggai (o Haggai) e Mari[4] – in altre città, tra cui Beirut, dove avrebbe fondato un'altra chiesa e sarebbe morto il 3 settembre[senza fonte]44 secondo il Menaionslavonico.[1] Secondo altre tradizioni sarebbe morto ad Edessa; secondo una tradizione armena, sarebbe morto martire il 21 dicembre 50 dopo una serie di torture e un colpo di spada nella regione dell'Artsakh.[1]
Leggenda di Abgar
Secondo Eusebio, Taddeo fu il protagonista della «Leggenda di Abgar»[5]. La leggenda vuole che Abgar V, Signore di Edessa, fosse affetto da una grave malattia. Avendo sentito parlare dei miracoli operati da Gesù, gli scrisse riconoscendone la natura divina, chiedendogli aiuto e offrendogli asilo nel proprio palazzo. La tradizione vuole che Gesù declinasse l'invito non potendo egli predicare fuori da Israele, ma che promettesse di inviare uno dei suoi discepoli, dotato del suo stesso potere, dopo la sua ascensione al cielo.[6]Tommaso avrebbe inviato Addai a guarire re Abgar.[2][3][6][7]
Oltre alla ricostruzione di Eusebio, esiste un'altra fonte che riporta il medesimo avvenimento: la Dottrina di Addai[2], risalente all'anno 400 circa.[7] In questo testo è inserita anche la notizia che Addai trasfigurò dinanzi ad Abgar e che gli donò l'immagine di Cristo nel Mandylion (detto anche "immagine di Edessa": un telo su cui era impresso il volto di Gesù Cristo).[6][7]
^ Robert Eisenman, Thaddeus, Judas Thomas and the conversion of the Osrhoeans, in James the Brother of Jesus: The key to Unlocking the Secrets of Early Christianity and the Dead Sea Scrolls, Viking Penguin, 1997, pp. 189ss.