Il TORU (in russoТелеоператорный Режим Управления?, letteralmente Modalità di controllo teleoperata) è un sistema di attracco manuale dei veicoli spaziali russi Sojuz e Progress che funge da backup per il sistema di attracco automatico Kurs.[1][2] Venne utilizzato sulle precedenti stazioni spaziali Mir e Saljut ed è attualmente in uso sulla Stazione spaziale internazionale.
Descrizione
Il sistema TORU divenne noto al pubblico nel 1997 quando venne utilizzato durante l'approccio manuale della Progress M-34 verso la Mir che finì con una pericolosa collisione. TORU è costituito da due joystick utilizzati per pilotare manualmente il veicolo spaziale; il joystick di sinistra controlla il movimento del veicolo (traslazione) mentre il joystick destro il suo orientamento (rotazione). Il sistema include anche una telecamera montata sul veicolo spaziale che sta attraccando e fornisce un feedback visivo ai cosmonauti che pilotano il veicolo dalla stazione spaziale. TORU trasferisce anche i suoni dal veicolo spaziale che possono fornire informazioni indirette sul processo di attracco.[3] Quando i veicoli sono sufficientemente vicini durante l'attracco da rendere insignificante il ritardo del segnale, i cosmonauti affermano che il sistema TORU ha un certo ritardo quando si manovra il veicolo dalla stazione spaziale in modalità remoto.[4]
TORU venne testato per la prima volta nel 1993 con il veicolo spaziale cargo Progress M-15[5] e utilizzato l'anno successivo per attraccare la Progress M-24 (dopo due tentativi falliti del Kurs).[6]
Nonostante la collisione del 1997, nello stesso anno venne usato nuovamente per attraccare il successivo veicolo Progress, Progress M-35, dopo il guasto del computer a bordo della Mir.[7]
^(EN) MIR Space Station Toru Guidance System, su Hightechscience.org. URL consultato il 28 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2012).
^(EN) Progress cargo ship, su Russianspaceweb.com, 2007. URL consultato il 28 dicembre 2019.
^(EN) Ed Lu, Ed's musings from Space: Progress, su Spaceflight.nasa.gov, 29 luglio 2003. URL consultato il 25 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2012).