Gli aderenti considerano come testo sacro il libro di Charles Godfrey Leland intitolato Aradia, o il Vangelo delle Streghe (1899), uno dei testi di riferimento anche della Wicca, il primo a occuparsi di presunti culti pagani pre-romani e pre-cristiani che sarebbero sopravvissuti in Italia in alcune zone marginali. La stregoneria italiana in questione ha per oggetto principale di culto la deagreco-romanaDiana e sua figlia Aradia. Non ha a che fare con la stregoneria descritta dal cristianesimo, che ne è distorsione secondo gli aderenti, in quanto la magia nera non viene quasi praticata, tranne che per colpire i malvagi, e le streghe e stregoni (ossia pagani che credono nella stregheria, sacerdotesse e sacerdoti di sé stessi, devoti al divino e alla natura) si dedicano alla magia neutra, di solito magia bianca, meditazione e preghiera.[2]
La stregoneria italiana riprende anche riti popolari come lanciare o togliere il malocchio e l'imposizione delle mani (dove i guaritori Apollo ed Esculapio sono stati sostituiti nei riti popolareschi vigenti in Toscana, in montagna o nelle campagne meridionali dai santi cristiani Cosma e Damiano).
La Vecchia Religione si caratterizza anche e spesso come pratica individuale e solitaria (gnosi personale non verificata o rivelazione privata) la pratica di gruppo non è ritenuta così importante come invece avviene nella Wicca, sebbene sia praticata in alcune occasioni, specie in piccoli gruppi.
«Ora, quando Aradia ebbe imparato a compiere ogni sorta di stregoneria e a distruggere la razza infame degli oppressori, insegnò ai suoi discepoli quest'Arte e disse loro: "Quando io sarò partita da questo mondo, / qualunque cosa avrete bisogno,
una volta al mese, quando la luna è piena, / Dovete venire in luogo deserto,
in una selva tutte insieme, / e adorate lo spirito potente della vostra regina
di mia madre Diana... Sarete liberi dalla schiavitù!
E così diverrete tutti liberi! / E come segno della vostra vera libertà
uomini e donne nei vostri riti / sarete tutti nudi
fino a che non sarà morto l'ultimo degli oppressori".»
«Non devi essere come figlia di Caino / E della razza di quelli che son divenuti, / scellerati e infami a causa dei maltrattamenti, / come Giudei e Zingari, / tutti ladri e briganti [...] / Tu sarai (sempre) la prima strega, / la prima strega venuta al mondo. / Tu insegnerai l'arte di avvelenare / Di avvelenare (tutti) i signori, / di farli morti nei loro palazzi. // Di legare lo spirito dell'oppressore; / E dove si trova un contadino ricco e avaro / insegnerai alle streghe tue alunne / come rovinare il suo raccolto / con tempesta, folgore e baleno, / con grandine e vento. // Quando un prete ti farà del male / del male colle sue benedizioni, / tu gli farai (sempre) un doppio male / col mio nome, il nome di Diana / Regina delle streghe... //Quando i nobili e i preti vi diranno: / "Dovete credere nel Padre, / nel Figlio e in Maria" / rispondetegli sempre: / "Il vostro Dio Padre, suo Figlio e Maria / sono tre diavoli... // Il vero Dio Padre non è il vostro Dio / io sono venuta
per distruggere la gente cattiva / e la distruggerò. // "Voi altri poveri soffrite anche la fame, / e lavorate male e molto / soffrite anche la prigione; / ma però avete un'anima / un'anima più buona / e nell'altro mondo voi starete bene; / gli altri male".»
(C. Leland, Aradia o il Vangelo delle Streghe)
In realtà queste "maledizioni" appaiono rivolte, più che contro la venerazione popolare di figure cattoliche (leggendosi anche in esse l'eco dei movimenti ereticali medievali cristiani e del loro egualitarismo), contro la Chiesa, l'Inquisizione e il DioebraicoYahweh ("Padre" secondo il cristianesimo), oltre ad essere considerate più una ricostruzione di Leland stesso che materiale raccolto.
Oltre a Leland, il riferimento è ad altri autori italoamericani; tra questi di particolare rilevanza è Raven Grimassi, che afferma di avere derivato le sue conoscenze da tradizioni famigliari di stregoneria, provenienti dall'Italia, dalla quale i suoi avi immigrarono negli Stati Uniti.
Su Grimassi, scrivendo della leggenda di Aradia, l'antropologa Sabina Magliocco afferma[16]:
«Molto più influente nel perpetuare la leggenda di Aradia è stata l’opera di Raven Grimassi. Autore di una serie di famosi libri sulla Stregheria, o Stregoneria Italo-Americana, Grimassi presenta Aradia come una donna saggia che visse in Italia nel XIV secolo, e che determinò la rinascita della Vecchia Religione. Egli sostiene di praticare una tradizione fondata dai suoi seguaci (Grimassi, 1995:xviii). In Hereditary Witchcraft, amplia la visione di Leland e il materiale presentato in Ways of Strega, aggiungendo un capitolo sugli insegnamenti di Aradia (Grimassi, 1999:191-201), che comprende una serie di predizioni sul futuro dell’umanità ed il ritorno della Vecchia Religione (1999:207-208). Dopo la misteriosa scomparsa di Aradia, i suoi dodici discepoli ne divulgarono il Vangelo, giustificando così la diffusione della Vecchia Religione in Italia e in Europa (Grimassi,1999:203-210)»
(Sabina Magliocco)
Il termine "stregheria"
La parola stregheria in sé stessa è un termine sostanzialmente moderno e usato raramente:[17]
«Lo utilizza quasi esclusivamente Girolamo Tartarotti, la cui opera a metà del XVIII secolo “si può a ben ragione considerare come il punto di arrivo del più che secolare ripensamento sulla questione della stregoneria”. Infatti il termine stregheria viene usato in questo contesto per identificare sostanzialmente il fenomeno delle streghe e la credenza nella “compagnia di Diana”, una credenza illusoria che Tartarotti considerava diffusa in tutta l’Europa. Le streghe per Tartarotti sono “vecchie libidinose e malinconiche che si eccitano ai più sudici racconti e con l’aiuto di speciali unguenti credono di vivere ciò che sognano”.»
Uno dei primi e rari usi nella storia moderna del termine "stregheria", come sinonimo di stregoneria si ritrova in un'opera poetica di Lorenzo Lippi, pubblicata postuma nel 1688, Il Malmantile racquistato[18]. Un altro riferimento al termine, si ritrova nell'opera in lingua inglese di Ephraim Chambers, Cyclopaedia or Universal Dictionary of Arts and Sciences opera pubblicata a Londra nel 1728. Successivamente il "Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da San Pietro sino ai nostri " del 1854[19], narra un episodio del 1521 ossia di una delibera presa dal Consiglio dei Dieci di Venezia contro eretici della Valcamonica che praticavano ciò che veniva definito per l'appunto stregheria.
Dagli Stati Uniti il termine stregheria è stato riadottato negli ultimi decenni da gruppi neopagani italiani di stregoneria, che hanno voluto polemicamente distanziarsi dalla Wicca[20].
^abcFaq sulla Stregoneria italiana, su lucedistrega.net. URL consultato il 20 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2012).
^C.M.C. Green, Roman Religion and the Cult of Diana at Aricia (Cambridge University Press, 2007), p. 73.
^Selene è la personificazione della Luna piena così come Artemide è personificazione della Luna crescente, Ecate è la personificazione della Luna calante ed infine Perseide rappresenta la luna nuova.
^Rouge ricorda una storia ambientata nel Rinascimento in cui Virgilio insegna come chiamare la dea e onorarla ad alcuni bambini fiorentini, e Diana alla fine punisce un prete che l'aveva insultata. Il testo è riportato qui.
^P. Currot, A Somewhat Radical Revisioning of Contemporary Witchcraft, in F. Horne, Pop! Goes the witch, pag. 252, New York, The Disinformation Company, 2004.
^Dragon Rouge, Striaria, Grimorio di stregoneria rituale, Aradia Edizioni, 2008.
^Il segreto, su lucedistrega.net. URL consultato il 19 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2012).
^ Lorenzo Lippi, Il malmantile riacquistato, pp. 386 387.
^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da s. Pietro sino ai nostri, p. 302.
^Sheanan e ArdathLili. Il Sabba italiano. Edizione Privata. 2003
Bibliografia
Berti, Giordano, Storia della Stregoneria. Origini, credenze, persecuzioni e rinascita nel mondo contemporaneo, Mondadori, Milano 2010, ISBN 9788804598688.
Charles Godfrey Leland, Streghe, Esseri Fatati ed Incantesimi nell'Italia del Nord. La magia popolare delle sagae italiane dagli Etruschi all'800, Elfi Edizioni.
Charles Godfrey Leland, Aradia o il Vangelo delle Streghe, con appendici inedite, Ediz.Il Gatto Nero - Rebis, 2004.
Charles Godfrey Leland, Il Tesoro delle Streghe, 2 voll., Il Gatto Nero - Rebis, 1997 e rist.
Charles Godfrey Leland, Firenze Arcana, Il Gatto Nero - Rebis, 2004.
Charles Godfrey Leland, Leggende Magiche di Firenze, in Elixir-Scritti della Tradizione Iniziatica e arcana, Ediz. Rebis, nn. vari.
Pier Luca Pierini R., Il Segreto della Magia di Aradia e il Vangelo delle Streghe, Edizioni Rebis, 1994 e succ. rist.