La storiella ebraica, spesso detta jüdischer Witz o, semplicemente, Witz ("barzelletta" in tedesco e yiddish) per antonomasia, è la tipica espressione del cosiddetto umorismo ebraico. Nella molteplicità di argomenti e situazioni delle storielle ebraiche, un dato che spicca è la loro natura fortemente autoironica.
Freud, che dedicò un ben noto studio all'indagine de Il motto di spirito (1905), rilevò come non esistesse, in altre culture, una forma letteraria analoga a quella della storiella ebraica, proprio perché è raro trovare altrove un uso altrettanto sistematico dell'autoironia.
La storiella ebraica è raccontata dall'ebreo e tratta degli stereotipi che l'antisemita medio ha creato nel corso dei secoli.
«Perché gli ebrei hanno tutti un naso così enorme? Perché l'aria è gratis!»
Andreas Martin, Robert Rothmann (a cura di), Jetz aber Tacheles!, R. Brockhaus 2001 (ISBN 3-417-20662-6)
Friedrich Torberg, WAI GESCHRIEN oder Salcia Landmann ermordet den jüdischen Witz - Anmerkungen zu einem beunruhigenden Bestseller in: Friedrich Torberg, PPP - Parodien, Pamphlete, Postscripta, Wien 1976 (ISBN 3-7844-1618-7)
Georg Wacks, Die Budapester Orpheumgesellschaft. Ein Varieté in Wien 1889-1919 (prefazione di Gerhard Bronner), Wien 2002, (ISBN 3-85493-054-2)