L'architettura herreriana si caratterizza per il suo rigore geometrico, il rapporto matematico tra i diversi elementi architettonici, la limpidezza dei volumi, la predominanza del muro sulla campata e la quasi totale assenza di decorazione, motivo per cui fu definito a suo tempo lo stile senza ornamenti.[4] È anche conosciuto come stile Escorial, in riferimento all'edificio omonimo che ha funzione di paradigma per questa tendenza architettonica.
In particolare, gli edifici herreriani si distinguono per la loro severa orizzontalità ottenuta dall'equilibrio delle forme, preferibilmente cubiche, che sono disposte simmetricamente nella struttura. Generalmente hanno tetti di legno rivestiti all'esterno con ardesia e torri laterali sormontate da guglie quadrangolari coniche o piramidali con estremità appuntite, conosciute come guglie di Madrid, che introducono un elemento di verticalità e magnificenza rafforzando la sensazione di simmetria e allo stesso tempo di severità austera.[5] Tuttavia, a volte non si cerca tanto l'orizzontalità quanto la voluminosità, ottenuta attraverso il gioco geometrico dei vari elementi architettonici. Questo è il modello utilizzato nella costruzione delle chiese parrocchiali, con grandi facciate, torri quadrangolari e pesanti contrafforti.[6]
Lo stile è intrinso di influenze fortemente classicheggianti italiane, tanto da richiamare forme armoniose che si avvicinano ai canoni romani. Infatti, nella maggior parte dei casi, si tratta di opere di grandi dimensioni, che spiccano nel loro ambiente e impressionano per la loro austerità e monumentalità. In questo caso da notare è il palazzo di Carlo V all'Alhambra di Granada, disegnato da Pedro Machuca, che fu elogiato dallo stesso imperatore come:
«Una prodezza di equilibrio e complesso di beltà»
Per quanto riguarda le applicazioni decorative, queste riducono l’uso di forme geometriche di base come sfere e piramidi. Da un punto di vista sociologico, questa sobrietà è una risposta al protestantesimo, in linea con gli orientamenti stabiliti dal Concilio di Trento (1545-1563).[7]
Storia
Lo stile herreriano fu l'architettura ufficiale degli Asburgo dal regno di Filippo II in poi. L'impatto socio-politico della costruzione del Monastero di El Escorial (1563-1584) facilitò la sua espansione; contribuì anche il fatto che Juan de Herrera fu nominato ispettore dei monumenti per la corona nel 1579. Lo stile si diffuse dapprima nelle regioni madrilene della Sierra de Guadarrama, situate nell'area di influenza del Monastero, per due motivi principali: l'aumento delle opere finanziate direttamente dalla Casa Reale e quelle promosse dai comuni di Guadarrama. Fu attivo in questa zona Francisco de Mora, uno dei collaboratori di Herrera nei lavori del Monastero Reale, al servizio principalmente di nobili locali ma anche al per la Corona con lo sviluppo di diversi piani urbanistici e la costruzione della chiesa di San Bernabé.[8]
Gli Asburgo amavano finanziare infrastrutture come il Puente Nuevo, a Galapagar, ed edifici ad uso privato di Filippo II, come la Casa Veleta, sempre a Galapagar, e gli Appartamenti reali a Torrelodones, entrambi non più esistenti, costruiti per facilitare il viaggio del monarca da Madrid al sito reale di El Escorial.
La Casa Reale approvò anche la concessione di benefici a comuni che procedevano alla ristrutturazione dei loro principali edifici pubblici e religiosi. Ciò ebbe un risultato molto proficuo, come dimostra è l'attuale aspetto herreriano delle chiese parrocchiali di Valdemorillo e Navalagamella, entrambe di origine medievale.
Menzione speciale merita il Palazzo Ducale di Lerma (Burgos), che Francisco de Mora iniziò nel 1601 sotto Filippo III[12] e che rappresenta l'assimilazione dello stile herreriano da parte delle incipienti tendenze barocche dell'epoca e l'instaurazione di un modello di architettura palaziale definito da alcuni "contaminato", che continuerà per tutto il XVII secolo. Costruito in un tempo relativamente ristretto, consentì ad un borgo medievale di trasformarsi in una villa aulica che fu una corte di ricreazione, frequentata da intellettuali e personaggi di spicco come Góngora, Lope de Vega e dove si tenevano sontuose feste e banchetti in onore dei re di Spagna. Fu attorniato da una piazza di 7.000 metri quadrati, circondata da diversi monasteri, conventi e siepi; nel periodo di massimo splendore fu utilizzato come luogo di mercato per le transazioni, come recinto per le commedie e anche come arena per le feste di corrida. Anche per questi motivi è spesso etichettato come il capolavoro dello stile herreriano.[13]
La maggior parte degli edifici civili eretti a Madrid durante i regni di Filippo III e Filippo IV seguirono le linee guida architettoniche del suddetto palazzo. È il caso dell'allora Palazzo del Consiglio, del Palazzo di Santa Cruz e della Casa della Villa, tutti di stile barocco, ma con notevoli reminiscenze herreriane.[14]
Nel '600 comparve la caratteristica guglia piramidale, conosciuta come la "guglia di Madrid", con tetti di ardesia. Questo elemento fu adottato da numerose costruzioni, principalmente nei campanili e negli stemmi delle chiese, ma anche in molte costruzioni civili.
Architettura neoherreiana
I secoli XVII e XVIII significarono il declino di questo stile architettonico.
Tuttavia, nel XX secolo, il dittatoreFrancisco Franco tentò di riportare in voga un orientamento di quattro secoli addietro, ma rimodernandolo così da favorire alla nascita dello stile neoherreriano, esempio di zelo patriottico con l'Escorial in prima linea come prototipo. La Plaza Moncloa a Madrid, su cui spicca il quartier generale dell'Aeronautica Militare tra numerosi grandi edifici dell'epoca, ne simboleggiò la rinascita.[15] Franco voleva infatti appellarsi ad eroe nazionale dopo la sua vittoria nella Guerra Civile, da lui stesso definita l'ultima delle crociate, e la costruzione di opere monumentali sarebbe servita ad esaltare la sua figura.