La steppa e macchia desertica dell'Azerbaigian è un'ecoregione dell'ecozona paleartica, definita dal WWF (codice ecoregione: PA1305), che comprende una piccola area dell'Asia sud-occidentale, situata prevalentemente in Azerbaigian ma con propaggini che giungono fin entro i confini di Georgia e Iran[1].
Il 70% della superficie dell'ecoregione ricade entro i confini dell'Azerbaigian, mentre il rimanente 30% è suddiviso tra il sud-est della Georgia e il nord-ovest dell'Iran. Aridità, estati lunghe e calde e inverni brevi e miti caratterizzano il clima. Si tratta della regione più arida del Caucaso. Le precipitazioni annue medie si aggirano sui 300–400 mm, e le temperature annue medie sui 12-14 °C. L'altitudine varia tra i -27 m (lungo le coste del Caspio) e i 900 m[1].
Flora
La diversità della morfologia ha portato allo sviluppo di tre principali tipi di vegetazione: deserto e semi-deserto, boscaglia aperta arida e steppa. Inoltre, entro i confini dell'ecoregione si trovano altri due tipi di habitat, molto meno estesi: foreste alluvionali (o ripariali) lungo il corso dei fiumi e paludi
Nella regione è presente un particolare tipo di steppa caratterizzata da erbe molto alte, simile alla prateria del Nordamerica. La specie dominante di questo tipo di habitat è Bothriochloa ischaemum, ma sono presenti anche alcune specie del genere Stipa caratteristiche delle steppe dell'Ucraina e dell'Asia centrale. Cespugli di Paliurus spina-christi creano una caratteristica comunità nelle zone ricoperte dalla steppa.
L'ecoregione ospita un gran numero di specie endemiche e in pericolo di estinzione. La diversità faunistica è particolarmente degna di nota. Nell'ecoregione vi sono circa 4000 specie di piante, di cui 300 endemiche del Caucaso, e 15.000 di animali.
La regione è anche degna di nota per le numerose specie di rettili. Abitano la regione la testuggine greca (Testudo graeca), la vipera levantina (Macrovipera lebetina), il boa delle sabbie (Eryx jaculus) e il colubro saetta (Platyceps najadum). La testuggine greca e la vipera levantina sono particolarmente rare nella regione del Caucaso.
Tra i rappresentanti più caratteristici dell'avifauna vi sono la coturnice orientale (Alectoris chukar), il grifone (Gyps fulvus), l'avvoltoio monaco (Aegypius monachus), l'aquila di mare (Haliaeetus albicilla) e la cicogna nera (Ciconia nigra). Migliaia di galline prataiole svernano nelle pianure. La regione ospita inoltre importanti popolazioni di anseriformi tipici dell'Europa meridionale. Alcuni, come il gobbo rugginoso, la moretta tabaccata e l'anatra marmorizzata, occupano areali relativamente ristretti. Durante le migrazioni e i periodi di svernamento, si fa ancora più accentuata l'importanza della linea costiera e delle zone umide. Oltre a specie presenti tutto l'anno, è possibile trovare qui un gran numero di specie di uccelli acquatici: oltre alle tre specie prima menzionate, fa la sua comparsa anche l'oca lombardella minore, specie minacciata a livello globale[1].
Conservazione
In Azerbaigian è stato stimato che ben 1,2 milioni di ettari di terreno sono attualmente colpiti da un grave livello di salinizzazione (dovuta all'eccessivo e prolungato utilizzo di fertilizzanti chimici), e quasi 3 milioni di ettari sono danneggiati dal sovrapascolo e dal disboscamento incontrollato. Delle foreste alluvionali e delle boscaglie di pistacchio e ginepro oggi rimane appena il 5-7% della superficie originaria. La iena striata è quasi scomparsa dall'ecoregione e l'unica popolazione in buono stato di gazzella gozzuta (circa 3500 esemplari) è quella ospitata nel parco nazionale di Shirvan[1].