L'abilità con cui Fox gestiva le finanze della corte in esilio gli valse ulteriore fiducia e una promozione. Fu impiegato in diverse importanti missioni e finì come intermediario tra il re e il generale Monck. Onori ed emolumenti furono la sua ricompensa dopo la Restaurazione; fu nominato Clerk of the Green Cloth e Paymaster of the Forces.
Nel novembre 1661 divenne membro del Parlamento per Salisbury. Nel 1665 fu nominato cavaliere; fu deputato per Westminster il 27 febbraio 1679, e succedette al conte di Rochester come commissario del tesoro, ricoprendo quell'ufficio per ventitré anni e durante tre regni. Comprò una tenuta a Redlynch, nel Somerset, nel 1672 e vi costruì una nuova casa (1708-1709).
Nel 1680 si dimise dal paymastership e fu nominato first commissioner of horse. Gli fu offerto un pari da Giacomo II, a condizione di diventare cattolico, ma rifiutò, a dispetto del quale gli fu concesso di mantenere i suoi commissariati. Nel 1685 fu nuovamente deputato per Salisbury, e si oppose al disegno di legge per un esercito permanente sostenuto dal re. Durante la Rivoluzione, mantenne un atteggiamento di dignitoso riserbo, sottoposto a Guglielmo III, che lo confermò nei suoi uffici. Fu eletto nuovamente per Westminster nel 1691 e nel 1695, per Cricklade nel 1698, e infine nel 1713 ancora una volta per Salisbury.
Fondò il Royal Hospital Chelsea, al quale contribuì con 13.000 sterline. A differenza di altri statisti del suo tempo, si arricchì al servizio della nazione senza essere sospettato di corruzione o rinunciare alla stima dei suoi contemporanei.
Matrimoni
Primo Matrimonio
Sposò, l'8 dicembre 1651, Elizabeth Whittle (?-11 agosto 1696), figlia di William Whittle. Ebbero sette figli ma solo tre raggiunsero l'età adulta: