La scelta della località di diramazione della nuova linea diretta per Trapani attraverso la via Milo dove è stata costruita la stazione di Alcamo Diramazione è stata piuttosto complessa. La stazione inoltre era stata pensata per permettere l'innesto di una terza linea, all'epoca ancora da progettare, in prosecuzione della trasversale interna Catania-Enna-Roccapalumba, in modo da costituire un vero nodo ferroviario che permettesse di realizzare u collegamento da Catania a Trapani per l'interno dell'isola.[2]
Nel corso della seconda guerra mondiale la stazione è stata bombardata e in seguito a ciò fu anche teatro di un tragico avvenimrnto: uno dei bombardamenti danneggiò infatti alcuni carri merci carichi di vettovaglie, e una dozzina di alcamesi, e non solo, si recarono sul posto andando a rovistare spinti dalla fame e dalle privazioni della guerra, ma una volta scoperti furono subito tutti fucilati sul posto da un plotone di Regi Carabinieri, sopraggiunto dalla caserma di Alcamo.[3][4]
Intorno alla stazione si è sviluppata l'area industriale Fegotto, con stabilimenti importanti come la Sicilgesso, cantine vinicole, falegnamerie e altre attività manifatturiere, che si presenta come una piccola cittadella con aree per i lavoratori, dormitori e una piccola chiesetta.[3]
Purtroppo, con la sospensione a tempo indeterminato, a partire dal febbraio 2013, della circolazione tra le stazioni di Alcamo Diramazione e Trapani, a causa di alcuni smottamenti di terreno che interessarono anche la massicciata ferroviaria,[5] la stazione oggi risulta deserta e le strutture annesse in stato di abbandono, con la vegetazione a farla spesso da padrona, con traffico merci soppresso e traffico passeggeri ridotto al minimo.
Strutture e impianti
La stazione è dotata di un fabbricato viaggiatori a due piani, dotato di pensilina a cinque luci su frone e retro e a due luci laterali, con tabacchi, bar e la sala d'attesa con biglietteria automatica ed un fabbricato per i servizi igienici isolato.[2]
La stazione è dotata di 5 binari per servizio viaggiatori, di cui 3 in uso, utilizzati oltre che per il traffico viaggiatori, per precedenze e incroci, lunghi 790 metri, oltre a quattro binari per soste e depositi. La stazione è provvista di un sottopassaggio lungo trenta metri e largo quasi tre che consente l’accesso a due marciapiedi interni lunghi duecento metri e larghi sette, uno dei quali con una pensilina in cemento armato di 200 metri.[2][3]
Lo scalo merci, in uso fino agli anni dieci del XXI secolo,[3] caratterizzato da una zona per la movimentazione oltre a due binari due annessi al piazzale di scarico e carico diretto dei materiali grazie ad un piano caricatore coperto.[2][3]
Sono presenti inoltre una cabina di controllo apparati in cemento armato in pieno stile razionalista per gli apparati elettrici di manovra tra il quarto e il quinto binario[2] e un grande serbatoio dell'acqua con annessa colonna idrica per le locomotive a vapore.[3]
Note
^ Andrea Chiarelli, Dario Cocchiara, Alcamo nel XX secolo , Volume I: 1900-1943, Campo Edizioni, 2005, pp. pp. 143-147.
Rete Ferroviaria Italiana, Fascicolo Linea 158, RFI, prima pubblicazione dicembre 2003, ISBN non esistente. URL consultato il 27 settembre 2015 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).