Nel 1988, i Soul Asylum fecero entrata nel mondo delle majors sottoscrivendo un contratto con la A&M Records. Solo il quarto album venne pubblicato per ultimo alla Twin/Tone, Clam Dip & Other Delights (1989). l titolo è una parodia dell'album Whipped Cream & Other Delights, del cofondatore della A&M Records, Herb Alpert. Due album usciranno presso tale etichetta: Hang Time e And the Horse They Rode in On. La band avviò un tour acustico nel 1990, nel Midwest, per ottenere un nuovo contratto discografico con la Columbia Records.
Nei primi mesi del 1992, il gruppo registra Grave Dancers Union, che verrà pubblicato il 6 ottobre del medesimo anno, anche se il vero successo del gruppo lo si vedrà con l'uscita del singolo Runaway Train, il cui videoclip attira particolarmente l'attenzione, per la moltitudine di foto di bambini scomparsi e di adolescenti in fuga. La canzone vinse nel 1994 un Grammy di miglior canzone dell'anno. L'album rimase 76 settimane tra i venti album più ascoltati nella classifica di Billboard e ricevette il doppio platino nel 1993 negli USA (2 milioni di copie vendute). I singoli estratti dal disco sono in ordine: "Somebody to Shove" (1992), "Black Gold" (1993), "Runaway Train" (1993) e "Without a Trace" (1993).
Nel 1995, i Soul Asylum cambiarono batterista: Sterling Campbell sostituì Grant Young. In realtà, Campbell aveva suonato in diverse canzoni durante la registrazione di Grave Dancers Union, tra cui "Runaway Train", nondimeno Let Your Dim Light Shine, prodotto da Butch Vig, è il primo album in cui egli appare come un membro ufficiale del gruppo. Il nuovo disco esce il 6 giugno 1995. Lanciato dal singolo, "Misery", che raggiunse la top 20 delle classifiche, l'album non incontrò il successo previsto, perché non fu paragonabile a Grave Dancers Union. Le critiche non furono lusinghiere, ma i membri dei Soul Asylum dissero che Let Your Dim Light Shine era un album apprezzabile e coerente con la loro discografia. Sembra che questo sia dovuto al fatto che anche la Columbia Records abbia interferito nel processo creativo che ha portato alla sua produzione.
Il 28 giugno 1997, il gruppo tiene a Grand Forks, Dakota del Nord un concerto a favore delle vittime delle inondazioni del Red River. Questo spettacolo benefico verrà pubblicato nell'album After the Flood: Live from the Grand Forks Prom, June 28, 1997,[1] con 18 tracce, che verranno immesse sul mercato sette anni più tardi, nel 2004. I Soul Asylum lanciano il loro nono album di studio nel 1998. Il ciclo continua, mentre Ian Mussington si unisce al gruppo. Candy from a Stranger, il terzo e ultimo disco per la Columbia Records viene pubblicato nel mese di maggio.
La morte di Karl Mueller
Nel maggio del 2004, al bassista Karl Mueller venne diagnosticato un cancro all'esofago. La band organizzò un concerto in sua beneficenza nell'ottobre 2004 al club "The Quest" a Minneapolis, spettacolo al quale partecipò l'ex-membro dei ReplacementsPaul Westerberg e due membri degli Hüsker Dü, riuniti per la prima volta a sedici anni dalla loro separazione, Bob Mould e Grant Hart. Con il concerto si raccolsero 50 000 dollari.[2] Karl continuò a suonare con il gruppo, e ritornò in studio con i Soul Asylum, per iniziare a lavorare sul nuovo materiale. Purtroppo, Karl Mueller, ormai già aggravato, morirà il 17 giugno 2005, all'età di 41 anni. L'album The Silver Lining è dedicato a lui.
Il ritorno sulle scene
I Soul Asylum fecero riapparizione nel 2006, pubblicando un album di studio dopo otto anni di pausa. The Silver Lining uscì l'11 giugno presso l'etichetta indipendente Legacy. Ancora una volta, un nuovo batterista entra a far parte della band: Michael Bland, già turnista di Prince. Karl Mueller incise alcuni dei pezzi dell'album The Silver Lining prima della sua scomparsa, mentre il resto del disco è suonato da Tommy Stinson,amico d'infanzia di Dave Pirner nonché bassista e membro fondatore dei Replacements,che entra a far parte della band nel medesimo anno della morte di Mueller.
^Soul Asylum Gets Prom Date, su RollingStone.com, 27 maggio 1997. URL consultato il 16 giugno 2006 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2007).
^ Devenish, Colin, Husker Du Men Reunite, su RollingStone.com, 24 ottobre 2004. URL consultato il 17 giugno 2006 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2007).