Entrambe le canzoni sono tratte dall'album Sotto il segno dei pesci, pubblicato nel 1978; la copertina riprende, in scala minore, quella dell'LP, opera di Mario Convertino, con i due pesci blu ed arancione.
Il 45 giri ebbe un grande successo, arrivando al primo posto dei 45 giri più venduti[3].
Sotto il segno dei pesci
Canzone fra le più note del cantautore romano, è un inno generazionale che tenta di fare un bilancio sulla vita dei coetanei del cantautore, che avevano vissuto il '68 e gli anni dell'impegno e che si stavano preparando ad affrontare gli anni del riflusso, e suggerisce a posteriori anche lo stato mentale nel quale i suoi amici e lui stesso possono essersi calati dopo un'epoca illusoria e idealista; il brano nasce, inoltre, anche come risposta alle accuse rivoltegli da parte di un certo tipo di pubblico politicizzato di essersi "venduto al mercato"[4].
Il titolo fa riferimento al segno zodiacale del cantautore (nato l'8 marzo 1949, appunto "sotto il segno dei pesci"),
Come ha ricordato lo stesso Venditti[5], le persone citate sono suoi amici:
«Marina se n'è andata, oggi insegna in una scuola»
è Marina Calamita, che aveva dovuto lasciare Roma per lavorare
«Giovanni è un ingegnere che lavora in una radio»
fa riferimento a Giovanni Battista Ubaldi, laureato in ingegneria ed impegnato in una delle prime radio libere italiane (Puntoradio dove lavorava con Vasco Rossi).
Dieci anni dopo il cantautore riprenderà i primi versi della canzone riportandoli nel brano Il compleanno di Cristina, contenuto nell'album In questo mondo di ladri.
Sara
Ritratto femminile adolescenziale, argomento già trattato molte volte dal cantautore romano (canzoni come Marta o Giulia, tanto per fare alcuni esempi), la canzone descrive una ragazza in dolce attesa, ma quasi passiva di fronte al suo ragazzo che, apparentemente pieno di premure per il suo stato, in realtà nasconde un comportamento quasi cinico:
«Mi devo laureare, ma forse un giorno ti sposerò...»
il bimbo atteso dalla ragazza è «Il tuo bambino» e non il nostro[6]
«Il tuo bambino, se ci credi, nascerà...»
Nell'arrangiamento vivace ed orecchiabile, si fa notare il finale strumentale con il violino di Carlo Siliotto in evidenza.
Durante una trasmissione televisiva negli anni '90 venne rivelato da Simona Izzo che per scrivere la canzone Venditti si era ispirato alla vera storia di una compagna di classe dell'attrice del liceo Mamiani.
^I dati sulle posizioni in classifica sono ricavati dal volume di Dario Salvatori, Storia dell'hit parade, edizioni Gremese, 1989, pag. 254, e dalle classifiche pubblicate nel 1978 dai settimanali Ciao 2001 e TV Sorrisi e Canzoni
^"Dizionario della canzone italiana", di Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), ed. Curcio, 1990; alla voce Sotto il segno dei pesci, pagg. 419-420