Sleep è un concept album di otto ore e mezza del compositore tedesco-britannico Max Richter basato sulla neuroscienza del sonno.[1]
È stato pubblicato il 4 settembre 2015, insieme ad una versione di un'ora con variazioni, From Sleep, successivamente remixata come Sleep Remixes.[2]
Progetto
Sleep è stato concepito da Richter e dalla sua compagna, l'artista visiva Yulia Mahr [3]. Il progetto è stato ideato per avere come durata l'intero ciclo di un riposo notturno. Durante la sua realizzazione, Richter si è avvalso della collaborazione del neuroscienziato americano David Eagleman per apprendere cosa accade nel cervello durante il sonno.[4]
Nelle note dell'album Richter descrive Sleep come una ninna nanna di otto ore pensata per essere ascoltata di notte. È composto per pianoforte, violoncello, due viole, due violini, organo, voce soprano, sintetizzatori ed elettronica. Il pezzo è suddiviso in 31 sezioni a tempo lento che vanno da meno di tre minuti a oltre trenta, con una durata media di poco più di quindici minuti. Le sezioni sono variazioni di cinque temi.
L'uscita di Sleep è stata accompagnata da un album di un'ora, From Sleep, con sette tracce aggiuntive, non presenti nella versione di otto ore, registrate durante le stesse sessioni.[5]
From Sleep è stato promosso da video musicali per tre tracce: "Dream 13 (Minus Even)", [6] "Path 5 (Delta)" [7] e "Dream 3 (In the Midst of My Life)." [8] Inoltre, le versioni remixate dei tre brani, di Mogwai, Clark, Digitonal, Jürgen Müller, Kaitlyn Aurelia e Marconi Union, sono state incluse nel successivo EP remix Sleep Remixes, pubblicato digitalmente il 19 febbraio 2016.
Nuove sequenze e selezioni di Sleep fanno parte di un'app mobile gratuita per la musica del sonno e il timer di meditazione per iOS, introdotta per aiutare gli utenti a dormire, meditare e concentrarsi.[9]
Nell'aprile 2020 è uscito il documentario Max Richter's Sleep. Diretto da Natalie Johns, il film segue le performance di Richter e Mahr durante il tour dell'album, incluso un concerto all'aperto a Los Angeles, e include filmati delle performance da Berlino, Sydney e Parigi, oltre a filmati dietro le quinte.[10]
Nel marzo 2023 è stato pubblicato Sleep: Tranquility Base EP, con nuove versioni dei temi di Sleep. Il suo nome deriva dalla Base della Tranquillità sulla Luna. [11]
Concerti
Sleep è stato eseguito nella sua interezza da mezzanotte alle 8:00 presso la Wellcome Collection nel 2015 come culmine del fine settimana "Scienza e musica" di BBC Radio 3. [12] I membri del pubblico guardavano dai letti invece che dalle sedie. [4] La performance ha stabilito record per la trasmissione più lunga e la trasmissione dal vivo più lunga di un singolo brano musicale. [4] L'album è stato eseguito anche alla Philharmonie de Paris nel 2017, [13] e all'aperto al Grand Park, Los Angeles nel 2018. Gli spettacoli di Los Angeles avevano 560 posti letto e erano cronometrati in modo che il movimento finale, "Dream 0 (till break of day)" si svolgesse all'alba. [14] [15] [16]
Il documentario Max Richter's Sleep, diretto da Natalie Johns, è uscito nell'aprile 2020 e si concentra sulle performance di Richter e Mahr di Sleep a Los Angeles, Berlino, Sydney e Parigi.
Tracce
Sleep
- Dream 1 (before the wind blows it all away) – 18:31
- Cumulonimbus – 10:09
- Dream 2 (entropy) – 10:02
- Path (7676) – 11:00
- whose name is written on water – 11:15
- Patterns (cypher) – 2:47
- Solo – 6:53
- Aria 1 – 11:06
- Return 2 (song) – 16:46
- nor earth, nor boundless sea – 19:17
- Dream 11 (whisper music) – 18:54
- moth-like stars – 28:53
- Path 17 (before the ending of daylight) – 26:52
- Space 26 (epicardium) – 6:56
- Patterns (lux) – 16:43
- Constellation 1 – 6:56
- Constellation 2 – 15:20
- Space 2 (slow waves) – 7:42
- Chorale/glow – 25:29
- Dream 19 (pulse) – 18:53
- Cassiopeia – 19:36
- Non-eternal – 23:50
- Song/echo – 4:59
- Aria 2 – 11:02
- never fade into nothingness – 9:41
- Return 16 (time capsule) – 24:25
- if you came this way – 14:29
- Space 17 (chains) – 17:59
- Sublunar – 25:22
- Dream 17 (Alpha) – 28:47
- Dream 0 (till break of day) – 33:47
From Sleep
- Dream 3 (In The Midst Of My Life) – 10:04
- Path 5 (Delta) – 11:14
- Space 11 (Invisible Pages Over) – 5:16
- Dream 13 (Minus Even) – 8:53
- Space 21 (Petrichor) – 4:48
- Path 19 (Yet Frailest) – 7:51
- Dream 8 (Late And Soon) – 11:53
- Selene – 11:39
- Diffraction – 4:21
- Origins (ursa major) – 16:02
Note
- ^ (EN) Interview: Max Richter on His Sleep-Inspired Album, su daily.redbullmusicacademy.com. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ RICHTER Sleep (versione 8 ore), su deutschegrammophon.com. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ (EN) Sleep – a restorative lullaby of our times..., su holeandcorner.com. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ a b c (EN) Max Richter Performs Sleep Live for Eight Hours, Sets Guinness World Record on BBC Radio 3, su pitchfork.com. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ (EN) Max Richter from SLEEP, su Deutsche Grammophon. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ https://www.youtube.com/watch?v=8dvpT0hA0Lk.
- ^ https://www.youtube.com/watch?v=N84hEgk8b1M.
- ^ https://www.youtube.com/watch?v=AwpWZVG5SsQ.
- ^ (EN) Sleep Music & Meditation Timer, su App Store. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ (EN) Max Richter’s Sleep, su idfa.nl. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ (EN) Max Richter Introduces: SLEEP: Tranquility Base, su Deutsche Grammophon. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ (EN) Sinfini Music – Latest: Music and the brain, su sinfinimusic.com. URL consultato il 20 dicembre 2023.
- ^ (FR) Max Richter - Sleep, su philharmoniedeparis.fr. URL consultato il 23 dicembre 2023.
- ^ (EN) Los Angeles Times - Composer Max Richter wants fans to spend the night in Grand Park, su latimes.com. URL consultato il 16 dicembre 2023.
- ^ (EN) Hollywood Reporter - Max Richter on Bringing Overnight Concert "Sleep" to L.A. and Why Sushi Helps Him Stay Awake, su hollywoodreporter.com. URL consultato il 16 dicembre 2023.
- ^ (EN) Rolling Stone - Composer Max Richter to Perform Overnight L.A. Concerts With 560 Beds, su rollingstone.com. URL consultato il 16 dicembre 2023.
Collegamenti esterni