Sindrome da aumentata resistenza delle vie aeree superiori
La sindrome da aumentata resistenza delle vie aeree superiori (più conosciuta come UARS, acronimo inglese di Upper airway resistance syndrome) è un disturbo respiratorio nel sonno nel quale le alte vie respiratorie presentano un lume ridotto e l'adeguata ossigenazione è garantita da un accresciuto sforzo respiratorio; questo accresciuto sforzo determina risvegli, microrisvegli e frammentazione del sonno.[1]
Storia
Questa sindrome fu inizialmente riscontrata nel 1982 in pazienti pediatrici. I bambini manifestavano vari sintomi, come eccessiva sonnolenza diurna, forte russamento notturno e anomalie comportamentali. All'esame polisonnografico non erano risultate apnee o desaturazioni, ma solo un aumento della pressione endoesofagea dovuto a una forte resistenza delle vie respiratorie. In seguito a interventi di tonsillectomia e adenoidectomia i sintomi scomparvero o migliorarono significativamente in tutti i bambini.[2]
Il termine UARS fu però coniato nel 1993, quando venne identificata anche nei pazienti adulti.[3] La descrizione di questa sindrome portò all'attenzione dei medici un gruppo di pazienti che, nonostante presentassero una severa sintomatologia, era stato fino ad allora lasciato senza una diagnosi e senza un trattamento.
In ambito accademico è stata oggetto di forte interesse tra metà anni novanta e metà anni duemila, per poi essere lasciata "appassire". Sicuramente la UARS aiutò a mettere in luce alcuni difetti e mancanze negli strumenti utilizzati nella diagnosi della SAHS, favorendo la realizzazione di nuovi strumenti più sensibili e permettendo di riconoscere la malattia in un numero maggiore di pazienti. Ciò forse è anche il motivo per cui è scomparsa dalla scena, infatti prima molti pazienti gravemente sintomatici rimanevano senza diagnosi ed era molto utile evocare la UARS per garantirgli un adeguato trattamento.[4] Adesso è più difficile che un paziente con sintomi gravi rimanga senza diagnosi, ma ancora oggi ci sono pazienti che mostrano quadri di disturbi respiratori nel sonno non-SAHS, per tali pazienti è ancora invocata la UARS e i relativi trattamenti si rivelano efficaci.[5][6]
Note
- ^ (EN) Christian Guilleminault e Stephen N. Brooks, Excessive daytime sleepiness - A challenge for the practising neurologist, in Brain, vol. 124, n. 8, Agosto 2001, pp. 1482-91, DOI:10.1093/brain/124.8.1482, PMID 11459741. URL consultato il 15 marzo 2015.
- ^ (EN) Christian Guilleminault, R. Winkle, R. Korobkin e B. Simmons, Children and nocturnal snoring: evaluation of the effects of sleep related respiratory resistive load and daytime functioning, in European Journal of Pediatrics, vol. 139, n. 3, Novembre 1982, pp. 165-71, PMID 7160405. URL consultato il 17 marzo 2015.
- ^ (EN) Christian Guilleminault, R Stoohs, A Clerk, M Cetel e P Maistros, A cause of excessive daytime sleepiness. The upper airway resistance syndrome, in Chest Journal, vol. 104, n. 3, Settembre 1993, pp. 781-7, DOI:10.1378/chest.104.3.781, PMID 8365289. URL consultato il 17 marzo 2015.
- ^ (EN) Noel T. Johnson, Whither the upper airway resistance syndrome?, in Sleep Journal, vol. 31, n. 1, Gennaio 2008, pp. 14-5, PMID 18220073. URL consultato il 17 marzo 2015.
- ^ (EN) Gerard Meskill, Stealthy insomnia cause? Upper airway resistance syndrome subtly disturbs breathing in sleep, su Huffington Post, 13 febbraio 2015. URL consultato il 17 marzo 2015.
- ^ (EN) Erin Shaw, Bluffton doctor overcomes memory-destroying sleep disorder, su The State, 15 marzo 2015. URL consultato il 17 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2015).
Bibliografia
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