Scaccia scrisse numerose opere di argomento processuale: Tractatus de iudiciis causarum civilium, criminalium et haeriticalium, libri 2 (Francoforte 1618); Tractatus de appellationibus in duas partes et viginti quaestiones divisus (Roma 1612, Venezia 1667, Francoforte e Lipsia 1663); Tractatus de sententia et reiudicata (Roma 1628): opere tutte molto reputate e diffuse in Italia e all'estero. Fu versato anche in studi di filosofia (il Mandosio ricorda una sua opera dal titolo De iustitia et iniustitia) e di belle lettere. L'opera, però, a cui egli raccomanda principalmente la sua fama è il Tractatus de commerciis et cambio (Roma 1618, diviso in nove paragrafi, suddivisi in questioni e glosse; 3ª ed. Genova 1664). Quest'opera, che lo rese celebre, lo colloca insieme con lo Stracca, il De Luca, l'Ansaldi e il Casaregi, fra i fondatori del diritto commerciale. Il lavoro è di straordinario interesse anche per il diritto finanziario.
P. Mandosio, Bibliotheca romana, I, Roma 1682, p. 305.
L. Allacci, Apes romanae sive de viris illustribus, ivi 1633, p. 234.
P. Del Giudice, Storia del Diritto Italiano, II: Fonti, Milano 1923, p. 116.
R. De Laurentiis, "Sigismondo Scaccia (1564?-1634), fra pratica e teoria giuridica agli inizi dell'età moderna", in Rivista di storia del diritto italiano, Roma, Fondazione Sergio Mochi Onory per la storia del diritto italiano, v. 66 (1991), pp. 233-339.
Fondazione Mansutti, Quaderni di sicurtà. Documenti di storia dell'assicurazione, a cura di M. Bonomelli, schede bibliografiche di C. Di Battista, note critiche di F. Mansutti, Milano, Electa, 2011, pp. 287-288.