Shlomo difese Maimonide nel coevo dibattito sulle sue opere, e autorizzò la traduzione del suo commentario sulla Mishnah dall'arabo all'ebraico.
Nonostante ciò, Shlomò si oppose all'approccio filosofico-razionalistico al giudaismo spesso associato a Maimonide,
e fece parte del Beth din (tribunale rabbinico) di Barcellona quando esso proibì agli uomini di età inferiore ai 25 anni di studiare la filosofia secolare e le scienze naturali, con la sola eccezione degli studi di medicina.
«In quella città (Barcellona, n.d.r.) ci sono persone che scrivono delle iniquità sulla Torah e se fosse presente un eretico che scrive libri, questi dovrebbero venire bruciati come se fossero il "Libro degli stregoni"»
Shlomo fu considerato un'importante autorità rabbinica e si conoscono oltre 3000 dei suoi Responsa,
con questioni a lui rimandate da Spagna, Portogallo, Italia, Francia e Germania; alcune persino dall'Asia Minore.
Questi Responsa, che coprono tutti gli aspetti della vita ebraica, sono concisi e ampiamente citati dalle autorità halakhiche.
Essi illustrano anche la sua opposizione al messianismo e alle pretese profetiche come fenomeno generale,
con esempi contro i pretendenti al titolo di Messia come Nissim ben Abraham e Abramo Abulafia.
Scrisse inoltre diversi commentari su altre materie.
Note
^Il nome Shlomo ben Aderet può essere scritto in molti modi diversi. Il primo nome è scritto sia come Shlomo o Solomon, o in it. Salomone.
La successiva parola "ben" (che in ebraico significa "figlio di") viene a volte rimpiazzata dall'arabo "ibn" (parola araba che ha lo stesso significato di "ben") od omessa completamente.
Aderet a volte si scrive Adret o Adereth.
Occasionalmente il nome Avraham o Abraham viene incluso prima di Aderet.
^H.Z. Dimitrovsky, ed. Teshubot HaRishba, Vol. 2 (Jerusalemme: Mossad Harav Kook, 1990) I, Pt. I, p.361