Il servus callidus trae origine nella commedia greca, ed in particolare in quella nuova. Quando la commedia passa dall'impegno pubblico e civile (Aristofane) alle tematiche di tipo privato e borghese (Menandro), nasce, all'interno dei personaggi stereotipati e fortemente caratterizzati, la figura del servo astuto, accanto al giovane padrone innamorato ed al vecchio padre avaro e brontolone. Passerà poi, con grande successo, tramite Plauto, alla commedia latina.
Caratteristiche
Si tratta di un personaggio intrallazzatore, abile ed astuto, solitamente molto affezionato al proprio giovane padrone (quest'ultimo spesso innamorato), che ordisce trame per favorirne gli incontri amorosi o per fargli ottenere soldi. Spesso il denaro viene estorto con l'inganno al padre severo ed avaro del giovane padrone, il quale lo utilizza solitamente per saldare debiti e pagare prostitute di cui è innamorato. Il servus callidus è l'artefice della beffa, il motore della storia, colui che dà avvio alla vicenda comica ordendo intrighi e menzogne.
Il Servus callidus plautino
Nelle commedie di Tito Maccio Plauto si delinea meglio la figura del servo intrallazzatore. Egli è il motore di tutte le vicende e di tutti gli accadimenti, è sempre conscio di tutto quello che avviene, o comunque è sempre il primo a venire a conoscenza dei capovolgimenti e degli avvenimenti, portando spesso alla loro soluzione.
Il Servus callidus terenziano
Nelle commedie di Publio Terenzio Afro il servo intrallazzatore appare meno caratterizzato, meno macchiettistico, più sfumato nella personalità. È meno furfantesco e meno volgare, anche se altrettanto abile nel simulare e nel dissimulare.