Secondo il Vasari, che lo chiama Bastiano, il Florigerio fu discepolo di Pellegrino da San Daniele. La sua presenza presso la bottega del pittore friulano, è documentata a partire dal 1523 e nel 1527 ne sposò la figlia. Collaborò saltuariamente con il Pordenone, che era stato anche lui discepolo di Pellegrino. Fu un buon imitatore della maniera del suo più celebre collega, ma conservò dei residui della sua formazione originale, più arcaica.
Tra il 1529 ed il 1533 si stabilì a Padova, dove dipinse una Pietà per l'altare principale di San Bartolomeo e altre varie tele per le varie chiese della città; attualmente i due dipinti San Sebastiano e San Rocco sono conservati presso i Musei Civici di Padova. Nel 1535 si rifugiò ad Udine dopo aver ucciso un avversario in un duello. Tra il 1538 ed il 1543 risiedette a Cividale del Friuli, successivamente ritornò ad Udine, dove probabilmente rimase fino alla morte.
Vasari gli attribuisce anche il Ritratto di Raffaello Grassi, ora conservato agli Uffizi.
Madonna con Bambino in trono tra santa Tecla, sant'Eufemia, santa Erasma, santa Dorotea, san Giovanni Battista e san Donato ; San Michele Arcangelo ; San Sebastiano, 1526-1528, polittico, Museo archeologico nazionale, Cividale del Friuli
^La lista è stata ricavata dal catalogo on-line della Federazione Zeri alla seguente pagina.
^Quest'opera è attribuita al Florigerio da Longhi nel 1946, mentre altri storici pensano a Sebastiano del Piombo, mentre Federico Zeri pensa ad un Maestro del Monte di Pietà.
Giuseppe Bergamini, FLORIGERIO SEBASTIANO, su dizionariobiograficodeifriulani.it – Dizionario biografico dei friulani. Nuovo Liruti online, Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli. URL consultato il 21 agosto 2018.