Inizialmente è di forma globosa, ellissoidale, più o meno irregolare con piccole pieghe; alla base è più stretto e forma una specie di gambo. Il corpo fruttifero con l'età si rompe sulla parte superiore fino ad aprirsi completamente, per poi diffondere le spore. Di colore bianco-sporco, giallo paglierino oppure giallo sporco, spesso si presenta con evidenti segni di screpolatura.
Carne
La gleba è coriacea, gommosa, alla fine pulverulenta.
Di color grigio da giovane, poi oliva, successivamente verde scuro, infine nera.
Odore: fenolico leggero, sgradevole. Più intenso nella gleba.
Gregario, spesso cresce in colonie di numerosi individui, nei boschi di latifoglia oppure nei parchi cittadini ed a volte anche in piccole aiuole; su ceppaie marcescenti, fogliame in decomposizione o su terreno arato; dall'estate fino all'autunno inoltrato. Molto comune nei castagneti, dove talvolta diventa addirittura infestante.
Tale invasione viene a volte contrastata da una specie parassita che cresce sul suo corpo fruttifero rendendola sterile, lo Xerocomus parasiticus, edule (vedi figura).
Commestibilità
Velenoso, può causare avvelenamenti seri se ingerito in quantità.
Causa sindrome gastrointestinale, una sindrome a breve latenza (massimo 3 ore dall'ingestione) che comporta nausea, vomito, diarrea e forti dolori allo stomaco.
dal latinocitrum = limone, per via del colore giallo.
Sinonimi e binomi obsoleti
Lycoperdon aurantium sensu auct.; fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005)
Scleroderma aurantiacum sensu Carleton Rea (1922), Ramsbottom (1953), non Linnaeus (Sp. Pl., 1753); fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005)
Scleroderma aurantium sensu auct.; fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005)