In architettura la scarsella è un'abside di piccole dimensioni a pianta rettangolare o quadrata che sporge all'esterno della struttura principale. Il termine scarsella, in fiorentino antico, significa propriamente borsa, in particolare la borsa di cuoio per il denaro (dal provenzaleescarsela, di etimo incerto[1]).
Ne abbiamo un esempio nel battistero di Firenze che, costruito inizialmente a pianta ottagonale, fu poi provvisto di una costruzione a pianta rettangolare addossata all'edificio originario. Un'altra scarsella medievale è quella del cappellone degli Spagnoli in Santa Maria Novella, sempre a Firenze, che fece da modello a Filippo Brunelleschi per la pianta della Sagrestia Vecchia di San Lorenzo e per la cappella Pazzi. Il grande architetto studiò un modello di cappella dove la base era quadrata e la scarsella si apriva al centro di una delle pareti, con la dimensione di lato pari a un terzo e di pianta pari, quindi, a un nono della pianta dell'intera cappella. Questo schema ebbe una straordinaria fortuna e venne ripreso dai più grandi architetti del Rinascimento, soprattutto riguardo agli edifici a pianta centrale: un precoce esempio in scala monumentale è la basilica di Santa Maria delle Carceri a Prato di Giuliano da Sangallo dove l'area presbiterale compone una sorta di grande scarsella. Altro esempio di scarsella è l'abside della chiesa di Santa Maria dei Miracoli a Venezia.
Note
^Il grande dizionario Garzanti della lingua italiana, Garzanti editore, 1987.
Portale Architettura: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di architettura