La località è situata in alta valle Colla, in cui scorre l'omonimo torrente a circa 800 m.s.l.m., dopo la frazione Castellar. Dalla frazione di San Giacomo partono numerosi sentieri che permettono di raggiungere la vetta del monte Bisalta o Besimauda e le sue pendici (fontana Cappa, rifugio Ceresole).
Storia
A cavallo tra Ottocento e Novecento San Giacomo contava circa mille abitanti. Nei primi anni del XX secolo rappresentava una meta turistica, e venne visitata anche dalla regina Elena di Montenegro.[1] La frazione, dove era attiva una scuola elementare,[2] costituiva una parrocchia autonoma.[3]
San Giacomo venne pesantemente coinvolta nelle operazioni belliche durante il periodo della Resistenza. Nel settembre 1943 due soldati tedeschi furono fatti prigionieri dalle formazioni partigiane di Ignazio Vian e proprio qui erano tenuti in ostaggio. Secondo le informazioni in possesso delle truppe nazifasciste a San Giacomo inoltre sarebbero stati accampati migliaia di sbandati, ed in effetti si stima che tra le 1000 e le 2000 persone, sia militari che civili, vi avessero trovato rifugio. Una colonna di truppe nazifasciste raggiunse il centro abitato il 19 settembre; vi furono scontri a fuoco nei quali persero la vita numerose persone, e varie case del paese vennero date alle fiamme.[4] Sempre a questo periodo risalgono i quadri della pittrice e partigiana Adriana Filippi, insegnante elementare nella scuola della frazione[5], oggi visibili presso l'esposizione permanente a Boves intitolata "Racconti di resistenza, Adriana Filippi maestra e pittrice fra i partigiani".
Nel dopoguerra la popolazione diminuì drasticamente per l'emigrazione verso i luoghi di pianura. Rimane attualmente una frazione scarsamente abitata, che si ripopola solo nel periodo estivo per la presenza di case di villeggiatura. La ex-scuola elementare è oggi sede di mostre ed eventi culturali,[2] ed a livello pastorale la parrocchia di San Giacomo è stata unificata con quella del capoluogo sotto la denominazione di Parrocchia Maria Vergine Assunta e San Giacomo in Castellar di Boves.[6]
Produzioni tipiche
A San Giacomo viene prodotto l'omonimo tomino di San Giacomo di Boves,[7] utilizzato sia come formaggio da tavola che per la preparazione di ricette tipiche della zona.[8]
Monumenti e luoghi d'interesse
La chiesa parrocchiale è dedicata a san Giacomo e risale al 1848. Nel luogo in cui oggi sorge la chiesa esisteva una cappella dedicata a san Brunone, eretta attorno al 1600 per volere dei certosini della valle Pesio. Nei locali della ex scuola elementare, situata in piazza A. Filippi a fianco della chiesa, è possibile visitare, nel periodo delle festività natalizie, un presepe meccanico il cui diorama rispecchia con accuratezza i luoghi dell'alta valle Colla.
^ Luigi Cremona e Francesco Soletti, Indice dei formaggi, in L'Italia dei formaggi, Touring club italiano, 2002, p. 256, ISBN9788836527274. URL consultato il 26 settembre 2024.