Il 23 novembre 1868 fu teatro di uno scontro tra civili e forze dell'ordine: gli agenti del Dazio di consumo, recatisi sul posto assieme ad alcuni carabinieri e delegati di pubblica sicurezza per riscuotere il dazio per la macellazione abusiva degli animali, furono fronteggiati dai contadini. Nonostante l'arrivo di una compagnia di 180 carabinieri, i rivoltosi non accennarono a recedere; i militari aprirono il fuoco, uccidendo due contadini e ferendone altri nove.[3]
Nel 1953 fu posata la prima pietra del Villaggio per Case Minime, o Villaggio per Giovani Sposi; il comparto edilizio, su progetto dell'ingegner Giuseppe Coccolini, fu voluto dalla Chiesa di Bologna, in particolar modo dall'Arcivescovo Giacomo Lercaro. I primi appartamenti furono consegnati già nel 1954.[4]
Monumenti e luoghi d'interesse
Casalone
Edificio rurale quattrocentesco che nel '700 appartenne al Monte di pietà; rappresenta uno dei poli centrali del quartiere, assieme alla chiesa parrocchiale. Esso infatti è sede di un asilo comunale, di un circolo ricreativo e di un locale musicale.[5][6]
Insediamento residenziale voluto dal cardinale e arcivescovo di Bologna Giacomo Lercaro e realizzato tra il 1953 e il 1954. Il complesso è formato da 41 edifici a schiera di uno o due piani, per un totale di 74 appartamenti; l'intenzione era di destinarli alle giovani coppie sposate ad un prezzo agevolato.[4][7]
Trasporti
L'area di San Donnino è servita dalle linee urbane di autobus del trasporto pubblico TPER che insistono sulla via San Donato.
È previsto che San Donnino sia servita dalla linea 1 della rete tranviaria di Bologna, che al 2022 è in fase di progettazione esecutiva.