Il nome del paese (un tempo anche chiamato Sambonico[3]) pare che derivi da quello del vescovo di Piacenza Bonizone.[4]
Storia
Anticamente l'area circostante alla frazione era caratterizzata da vaste proprietà del vescovo di Piacenza.[3]
San Bonico è citata da Carlo Botta perché coinvolta in alcuni fatti d'arme tra il 1744 e il 1746 nell'ambito della guerra di successione austriaca;[5][6] in dettaglio, nel 1746 le truppe austro-sarde operanti nella zona, pongono il loro comando nei pressi di San Bonico.[7]
A partire dal 1806, con l'istituzione della Mairie francese e dopo che, con un decreto napoleonico, nel 1812 la città di Piacenza era stata limitata alla circonvallazione attorno alle mura, San Bonico viene divisa tra i comuni di Sant'Antonio a Trebbia e San Lazzaro Alberoni.[8]
Con la soppressione dei comuni di Sant'Antonio a Trebbia e San Lazzaro Alberoni, avvenuta nel 1923,[9] San Bonico diventa frazione di Piacenza.
Ha avuto una certa notorietà per presunte apparizioni mariane che vi sarebbero avvenute negli anni 2000,[10] alle quali la trasmissione televisiva Mistero ha dedicato nel 2014 il servizio Apparizioni mariane: San Bonico, la Medjugorje italiana?[11]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo apostolo: risalente all'XI secolo, è collocata ai margini dell'abitato fu fondata nel 1088; il campanile è sormontato da una cella campanaria con un tiburio ottagonale e copertura di coppi.[12]
^ Monica Bettocchi, Castello di Gariga, su emiliaromagna.beniculturali.it. URL consultato il 3 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2019).
Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole corredata di un atlante di mappe geografiche e topografiche e di altre tavole illustrative - Parte VI, Firenze, 1839.