Il nome Saletto deriva dal latinoSalicetum per via della presenza di numerosi salici nella zona, tanto da rappresentare l'elemento centrale dello stemma del disciolto comune insieme a un corso d'acqua, antico ramo del fiume Adige che attraversava l'area fino alla rotta della Cucca (17 ottobre 589), e a una spada. Durante tutto il Medioevo seguì le sorti della confinante Montagnana e delle comunità vicine, e in virtù del suo passato ogni prima domenica di settembre partecipa al Palio dei dieci comuni del montagnanese. Tra il 1405 e il 1797 fu dominio della Repubblica di Venezia.
Simboli
Lo stemma comunale era stato concesso con regio decreto del 21 ottobre 1937.[5]
«Campo di cielo, al salice al naturale, sulla terrazza di verde, bagnata da una riviera, pure al naturale. In punta un gladio romano d'argento, con l'elsa d'oro, posto in fascia, attraversante. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il salice fa riferimento alla possibile etimologia del toponimo Saletto, che forse ha origine dalla presenza di un bosco piantato a salici (salicetum); il fiume nella parte inferiore ricorda l'antico passaggio nel territorio del fiume Adige, il gladio rimarca l'origine romana del paese. Il gonfalone era un drappo di verde.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture civili
Villa Vallaresso Pisani Situata in pieno centro storico, la Vallaresso Pisani è una tipica villa veneta signorile a due piani con sottotetto. Costruita nella prima metà del XVII secolo, è stata recentemente restaurata, diventando da marzo 2013 la nuova sede del municipio di Saletto e, dal febbraio 2018[6], del municipio di Borgo Veneto.
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale di San Lorenzo
Eretta nel 1747 nei pressi di una precedente chiesa costruita a cavallo tra il XIV e il XV secolo e ampliata sul finire del XIX secolo, è degna di nota per una tela del pittore Bernardino Licinio raffigurante i santi patroni Lorenzo e Silvestro con al centro la Beata Vergine, opera eseguita nel 1535 e oggi posta sopra il coro. Altro elemento di spicco è il notevole campanile, alto 76 metri eretto tra il 1859 e il 1866 dal parroco Don Antonio Groppo. È stata oggetto di un importante restauro nel 2013.
Antica chiesa campestre che si trova in località Garzara, in quello che era il primo nucleo abitativo di Saletto, risalente all'età romana. Fu fondata inizialmente nel VII secolo e successivamente ricostruita, più grande e in stile romanico, tra il IX e il X secolo. Presenta una singola navata con un'abside, copertura a capriate lignee, pavimento in mattoni e un campanile inserito nell'angolo della facciata, rivolta a ovest. La chiesa è stata costruita utilizzando materiale di recupero di epoca romana, cosa osservata dalla presenza di cippi, visibili all'esterno, e da una stele sepolcrale ritrovata sotto l'altare durante i restauri del 1997-1998.
La chiesa all'interno è impreziosita da affreschi databili tra il XV e il XVI secolo. Nel catino dell'abside troviamo un Cristo pantocratore che sovrasta la Madonna e quattro santi tra cui San Rocco e San Sebastiano[7]. Troviamo affrescate anche cinque Maestà, di cui quattro lungo le pareti e una a sinistra dell'abside. A destra di quest'ultimo è invece raffigurato San Silvestro papa[8].
Elementi naturalistici
El Moraron El Moraron (o El Moraro) è un gelso bianco secolare, che si trova all'incrocio tra via Gorgo e via Dossi, nell'omonima frazione. È censito e catalogato come albero monumentale dalla Provincia di Padova[9].