Secondo la leggenda, i Sagredo erano originari dell'antica Roma e passarono più tardi in Dalmazia dove furono coinvolti nell'amministrazione locale. Il cognome deriverebbe secretum, dai segreti che condividevano con gli imperatori riguardo al governo della regione. Nell'840 avrebbero lasciato Sebenico per raggiungere Venezia, venendo aggregati al Maggior Consiglio nel 1110[1].
Leggende a parte, le prime attestazioni della casata compaiono negli atti pubblici attorno all'anno Mille e negli atti privati nel 1012, con il nome di Secreti e Segredi[1].
Furono tra le famiglie aristocratiche più influenti, ricche e potenti di Venezia pressoché per tutta la durata della Serenissima Repubblica[2], raggiungendo l'apice della propria potenza nel corso del secolo XVII. Diede i natali non solo al suddetto doge ma anche a comandanti militari, uomini politici ed ecclesiastici (tra questi, un patriarca di Venezia).
Dopo la caduta della Serenissima, il governo imperiale di Vienna confermò la nobiltà ai vari rami di questo casato con le Sovrani Risoluzioni datate 1º dicembre e 18 dicembre 1817, 2 dicembre 1819 e 10 novembre 1820. Giovanni Gerardo di Francesco Sagredo, inoltre, ottenne per sé e per la propria discendenza il titolo di conte dell'Impero d'Austria[3].
I Sagredo di Santa Sofia si estinsero nel 1738, con la morte senza eredi maschi di Gerardo di Stefano[6].
All'epoca, i beni di famiglia erano organizzati in due fidecommessi. Il primo, istituito dal patriarca Alvise di Zaccaria, fu ceduto al Senato con un accordo sottoscritto dalla vedova Cecilia Grimani Calergi e dalle figlie Caterina e Marina. L'altro, istituito dallo stesso Gerardo, era destinato ai soli nipoti maschi, ma morirono tutti prematuramente[7]; fu quindi ereditato da un lontano parente, Francesco Sagredo del ramo "di Santa Ternita"[8]
Cecilia Sagredo, clavicembalista, nata il 28 marzo 1711 moglie nel 1737 di Giorgio Baffo figlio di Andrea Baffo e Chiara Querini. Cecilia Sagredo nel 1771 incontrò Wolfgang Amadeus Mozart come si evince dalla lettera in cui Mozart parla di lei al padre Leopold.
Gerardo Sagredo (morto nel 1738) marito Cecilia Grimani e padre di: Caterina moglie di Gregorio Barbarigo (1709-1766) e di Marina che sposò nel 1741 Andrea Pisani. A questi personaggi è dedicata la famosa opera di Pietro Longhi "La famiglia Sagredo". Marina Sagredo fu donna famosa per la libertà e l'indipendenza di atteggiamenti. A lei Carlo Goldoni nel 1754 dedicò la commedia “La Dama Prudente” e per lei Pietro Longhi nel 1774 dipinse L'elefante, registrando l'esposizione dell'esotico pachiderma durante il carnevale, secondo la prassi documentaristica inaugurata venti anni prima con le immagini del Rinoceronte. Pietro Longhi raffigurò nella "Lezione di geografia", dipinto dei Musei civici di Padova, anche le figlie di Caterina Sagredo e di Gregorio Barbarigo (1709-1766) Cecilia e Contarina Barbarigo la focosa amante di Andrea Memmo.
Francesco Sagredo (1705 - 1782); marito di Camilla Bembo fu padre di: Giovanni Gerardo Sagredo (1740-1822), Elena moglie di Pattaro Buzzacarini, Chiara moglie di Lodovico Malaguzzi Valeri discendente di Ludovico Ariosto, Agostino Gerardo e Pietro. Fra i discendenti diretti di Elena Sagredo si ricordano Novello Papafava, Enoch Peserico, Margherita Peserico moglie di Angelo Granetto, Barbara Jacopetti moglie di Niccolò Valmarana, figlio di Ludovico, proprietario di Villa Almerico Capra detta la Rotonda.
Giovanni Gerardo Sagredo (1740 - 1822) figlio di Francesco, Senatore ed Inquisitore di Stato sposò Eleonora Elisabetta Renier figlia di Alvise e di Caterina Berlendis, prima protettrice di Antonio Canova. Alvise Renier era fratello di Federico Renier che sposò nel 1627 Elena Mocenigo figlia di Alvise Mocenigo. Giovanni Gerardo fu padre di: Agostino Sagredo e Caterina, moglie del conte Ippolito Malaguzzi Valeri di Reggio Emilia e madre di Eleonora, che sposò Giuseppe Manodori, patrizio di Reggio. Da questo ramo discende Alberto Manodori, docente di storia della fotografia all'Università di Roma Tor Vergata.
Cristiana Mazza, I Sagredo. Committenti e collezionisti d'arte nella Venezia del Sei e Settecento, Venezia, Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, 2004.
Nicholas Pizzo, Le Sagredo. Una dinastia di salottiere nella Venezia del Settecento, Venezia, Supernova Edizioni, 2023.