Il debutto come cantante avvenne nel 1958 e il successo arrivò nello stesso anno, grazie alla canzone Scoubidou, des pommes... des poires, che interpretò per la prima volta al Casinò di Algeri e lo lanciò a livello internazionale.[2]
In Italia fu ospite di molte trasmissioni televisive e partecipò al Festival di Sanremo 1968, cantando il brano No amore in abbinamento con Giuni Russo (al suo debutto con il nome di Giusy Romeo). Come tanti altri colleghi suoi connazionali, infatti, Distel aveva raggiunto una certa popolarità che lo portò ad incidere anche alcuni dischi in lingua italiana: si ricordano, tra gli altri, Non so più che santo pregare, Un grosso scandalo (già conosciuta peraltro in una versione di Dalida), Quando sento le chitarre, ma soprattutto La quadriglia, che fu sigla del programma televisivo Settevoci. Altri 45 giri inciderà fino alla fine degli anni '60 tra i quali Signor Cannibale (versione italiana di Monsieur Cannibale, uno dei suoi maggiori successi in patria d'oltralpe) e Gocce di pioggia su di me (cover della hit Raindrops Keep Fallin' on My Head del compositore Burt Bacharach). Tornò in Italia all'alba degli anni '80 con alcune canzoni destinate per lo più a un pubblico di bambini: un paio di singoli come La nave bianca e Perbacco disse bacco vennero presentati anche in alcuni show televisivi come Popcorn e Patatrac, ma non ottennero il successo sperato.
Ancora negli anni '80 tornò a far parlare di sé anche a causa di un grave incidente d'auto occorsogli insieme all'attrice Chantal Nobel, che rimase gravemente ferita.
Distel registrò come cantante più di 200 canzoni e fu anche un compositore di colonne sonore.
"Sacha Distel è stato una delle figure più grandi della canzone francese" dichiarò il Presidente francese Jacques Chirac il giorno della sua scomparsa.[2]
Vita privata
Dal 1958 al 1959 ebbe una love story con l'attriceBrigitte Bardot, seguita attentamente dalla stampa scandalistica e che contribuì a lanciarlo nel mondo della musica.[3]. Nel 1963 si sposò con la sciatrice francese Francine Bréaud.