Il Südtiroler Ordnungsdienst (originariamente Sicherungs- und Ordnungsdienst, abbreviato SOD, letteralmente "Servizio d'ordine del Sudtirolo" in tedesco) fu un'organizzazione ausiliaria parapoliziesca attiva tra il 1943 e il 1944 in Alto Adige, durante l'occupazione tedesca.
Tre giorni dopo l'inizio dell'occupazione tedesca, il SOD fu ufficialmente riconosciuto dal feldmaresciallo Erwin Rommel, allora comandante delle truppe tedesche in Italia, quale "organizzazione di autodifesa". I membri del SOD furono equipaggiati con armi italiane di preda bellica e presero parte al disarmo e alla cattura delle rimanenti truppe italiane. Alcune unità del SOD furono incaricate di cercare soldati italiani sbandati, alcuni dei quali furono uccisi. Membri del SOD furono anche coinvolti nell'arresto degli ebrei che ancora si trovavano a Merano e a Bolzano.
I compiti del SOD erano: sorvegliare edifici, far rispettare l'oscuramento, sorvegliare stazioni e linee ferroviarie, effettuare opere di ripristino a seguito di bombardamenti aerei etc.
Il SOD inizialmente era formati da civili volontari. A partire dal novembre 1943 fu consentito ai coscritti di leva di prestare servizio nel SOD anziché nella Wehrmacht o nelle SS.
Il numero di effettivi salì dai 6.000 di fine settembre 1943 ai 17.000 del maggio 1944.
Scioglimento
Il SOD fu assorbito dalla Landwacht il 1º agosto 1944.
Bibliografia
(DE) Michael Wedekind, Nationalsozialistische Besatzungs- und Annexionspolitik in Norditalien 1943 bis 1945 – die Operationszonen "Alpenvorland" und "Adriatisches Küstenland" (Militärgeschichtliche Studien, 38), Monaco, Oldenbourg, 2003. ISBN 3-486-56650-4
(DE) Margareth Lun, NS-Herrschaft in Südtirol – die Operationszone Alpenvorland 1943-1945 (Innsbrucker Forschungen zur Zeitgeschichte, 22), Innsbruck-Vienna-Bolzano, Studienverlag, 2004. ISBN 3-7065-1830-9
(DE) Sabine Mayr, Hannes Obermair, Sprechen über den Holocaust. Die jüdischen Opfer in Bozen – eine vorläufige Bilanz, Der Schlern. Monatszeitschrift für Südtiroler Landeskunde, n. 88-3, 2014, pp. pp. 4–36, ISSN 0036-6145 (WC · ACNP).