Ryan McGinley (Ramsey, 17 ottobre 1977) è un fotografo e filmmaker statunitense.
Dopo il diploma alla Parsons Design School, nel 1998 iniziò la carriera da fotografo e già nel 2003, a soli 25 anni, ebbe i suoi lavori ospitati in una mostra personale al Whitney Museum of American Art. Dello stesso anno è il premio come Miglior Fotografo Americano, assegnatogli dall'American Photo Magazine.[1] In seguito (2007) vinse anche l'Infinity Award nella categoria giovani.[2]
Opere
Fotografia
McGinley fotografo è in particolare un ritrattista. Ha iniziato a lavorare con il mezzo fotografico da studente, e alcuni dei suoi compagni di allora hanno continuato a collaborare con lui anche successivamente come soggetti; tra questi Dan Colen e Dash Snow, per il quale l'artista in un'intervista affermò di aver maturato "una vera ossessione".[3]
Le fotografie del primo periodo di McGinley furono raccolte nel 1999 nel volume "The Kids Were All Right" curato da lui stesso.
Dal 2004 McGinley non documenta più semplicemente uomini e donne in spazi e situazioni reali, ma lavora anche su set, continuando a ritrarre sempre soggetti giovani, talvolta adolescenti. I temi principali del suo lavoro sono liberazione e edonismo, che lo porta a prediligere i nudi e a non censurare scene anche esplicite di sesso e droga, in accordo con i trascorsi della sua gioventù in un ambiente underground senza regole.[4]
Le sue opere sono state ospitate in personali in vari musei del mondo, tra cui il MOMA di New York, la Galerie du Jour di Parigi e il MUSAC di León. Alcune sue fotografie sono state esposte nel 2015 al MAMbo di Bologna per la mostra temporanea "Gradi di Libertà". Nel 2017 realizza servizio fotografico per Playboy su Ines Rau, prima modella transgender della rivista.[5][6]
Cortometraggi
McGinley ha curato anche alcuni cortometraggi in cui traspare lo stile visuale che lo caratterizza da fotografo. "Friends forever" (2010) è un omaggio visivo alle band americane Girls e Smith Western, documentate dall'artista durante il Pitchfork Festival di Chicago di quell'anno.
"Entrance Romance" (2010), "Pringle of Scotland" (2010, con protagonista Tilda Swinton) e "Beautiful Rebels" (2012) possono essere considerate quasi come delle fotografie in movimento, opere cioè dove le immagini e la cura per esse sovrastano la trama, che anzi è praticamente inesistente.
Nel 2012 cura la realizzazione di "Varúð", video musicale per la band islandese Sigur Rós, mentre per la band The Virgins monta il live "The Virgins: Live at Le Baron NYC". Infine, è suo lo spot "Mind of its own" (2013) per Mercedes Benz.
Raccolte
Premi e riconoscimenti
- 2003: Young Photographer Infinity Award
- 2003: Fotografo dell'Anno per American Photo Magazine
- 2005: Rencontres d'Arles Discovery Award
Note
- ^ Jack Crager, American Photo, July/August 2003
- ^ (EN) Ryan McGinley, su icp.org, International Center of Photography. URL consultato il 3 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2007).
- ^ (EN) Ariel Levy, Chasing Dash Snow, su nymag.com, New York Magazine - New York Media LLC, 25 novembre 2007. URL consultato il 3 gennaio 2016 (archiviato il 24 novembre 2015).
- ^ Ariel Levy, Chasing Artist and Downtown Legend Dash Snow - New York Magazine, su nymag.com, 25 novembre 2007. URL consultato il 5 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2013).
- ^ https://www.adnkronos.com/intrattenimento/spettacolo/2017/10/21/ines-storia-prima-trans-playboy_eWvQLkNLdsEhCffg97nHSI.html
- ^ https://edition.cnn.com/2017/10/20/entertainment/ines-rau-playboy/index.html
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su ryanmcginley.com.
- (EN) Ryan McGinley, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Ryan McGinley, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Team Gallery, su teamgal.com. URL consultato il 22 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2019).
- Ratio 3, su ratio3.org. URL consultato il 22 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2019).
- Ryan McGinley at Bischoff Projects, Frankfurt am Main, su bischoffprojects.com. URL consultato il 22 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2019).
- New York Times Magazine - Oscars, su nytimes.com.
- New York Times Magazine - 2004 Olympic Swimmers, su nytimes.com.
- 2010 Winter Olympics, su nytimes.com.
- Artforum, su artforum.com. URL consultato il 22 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
- A Young Man With an Eye, and Friends Up a Tree by Philip Gefter, New York Times, May 6, 2007, su nytimes.com.
- Body Loud in Art Days, su art-days.com. URL consultato il 22 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2019).