Nata negli Stati Uniti da madre scozzese e padre ebreo sefardita di origine israeliana, è cresciuta a Pacific Palisades, in California.[2][3][4] Si è laureata in storia alla
Università della California, Los Angeles (UCLA) e ha poi conseguito il dottorato di ricerca in storia comparata alla Brandeis University. La sua tesi: "La formazione di una cultura fascista: il movimento realista in Italia, 1930-43". Ha ricevuto, tra gli altri, borse di studio Guggenheim e Fulbright.
Membro dell'American Historical Association dal 1990,[5] è professoressa di storia e studi italiani alla New York University.[6] Le sue ricerche e i suoi scritti si sono concentrati sulle minacce affrontate dalle democrazie, come il fascismo, l'autoritarismo e la propaganda.
Scrive regolarmente per CNN, The Atlantic e The Huffington Post.[7] È apparsa nel documentario NetflixHow To Become a Tyrant e nella serie del Public Broadcasting Service The Dictator's Playbook. Ben-Ghiat ha avuto un ruolo consultivo su Protect Democracy e sul comitato per l'acquisizione del Campidoglio degli Stati Uniti del 2021. Ha lavorato come consulente storico nella produzione di Pinocchio di Guillermo del Toro. Ha anche curato la newsletter di Substack sulle minacce che deve affrontare per la democrazia negli Stati Uniti e altrove.
È anche membro dell'American Association for Italian Studies, della Modern Language Association e della Society for Italian Historical Studies.
Nel 2020, Ruth Ben-Ghiat ha pubblicato in inglese il suo primo libro di saggistica rivolto al grande pubblico: Strongmen: Mussolini to the Present (W. W. Norton &; Company).
Ruth Ben-Ghiat, Strongmen: From Mussolini to the Present, New York, W. W. Norton & Company, 2020.[10][11][12][13][14][15][16]
Articoli
(EN) Ruth Ben-Ghiat, 3, in Language and the Construction of National Identity in Fascist Italy, The European Legacy, vol. 2, 1997, pp. 438–443.
(EN) Ruth Ben-Ghiat, 1, in The Secret Histories of Roberto Benigni's Life is Beautiful, The Yale Journal of Criticism, vol. 14, 2001, pp. 253–266.
(EN) Ruth Ben-Ghiat, 3, in Unmaking the Fascist Man: Film, Masculinity, and the Transition from Dictatorship, Journal of Modern Italian Studies, vol. 10, 2005, pp. 336–365.
(EN) Ruth Ben-Ghiat, 3, in Modernity is Just Over There: Colonialism and the Dilemmas of Italian National Identity, Interventions: International Journal of Postcolonial Studies, vol. 8, 2006, pp. 380–393.
(EN) Ruth Ben-Ghiat, 1, in The Imperial Moment in Fascist Cinema, Journal of Modern European History, vol. 13, 2015, pp. 59–78.
(EN) Ruth Ben-Ghiat, 3, in Realism in Transition, 1940–43, The Italianist, vol. 37, 2017, pp. 407–415.
«When you grow up in Southern California with immigrant parents (Scottish mother, Israeli father) and your closest non-nuclear family members are all 11–14 hours away by plane, you know that seeing family is a luxury...Any available vacation time and money my parents had were spent going to England (where many of my parents' siblings lived) and to Israel, sometimes on the same trip»
^(EN) Simonetta Falasca Zamponi, 2, in Ruth Ben Ghiat. Fascist Modernities: Italy, 1922–1945. (Studies on the History of Society and culture, number 42) Berkeley and Los Angeles: University of California Press. 2001, The American Historical Review, vol. 107, 2002, pp. 653–654.
^(EN) Marcia Landy, 2, in Italian Fascism's Empire Cinema, by Ruth Ben-Ghiat, Quarterly Review of Film and Video, vol. 33, 2016, pp. 176–180.