Rosie Boote

Rosie Boote

Rosie Boote (1878 – Londra, 17 agosto 1958) è stata un'attrice e cantante irlandese, conosciuta come Gaiety Girl.

Biografia

Le sue origini non sono note, alcuni sostengono che nacque in Irlanda altri, invece, da genitori irlandesi in Inghilterra. Si diceva che avesse frequentato una scuola conventuale a Clonmel[1].

Carriera

Nel 1896 il regista teatrale irlandese George Edwardes fece debuttare Rosie a Londra, nella commedia The Runaway Girl. Divenne popolare in The Messenger Boy.

Matrimonio

Sposò, l'11 aprile 1901, Geoffrey Taylour, IV marchese di Headfort (12 giugno 1878-29 gennaio 1943), contro il volere della sua famiglia. Lord Headfort si dimise dalla sua carica militare per sposare Rosie e si convertì al cattolicesimo romano subito dopo essersi sposati. Ebbero tre figli:

  • Terence Taylour, V marchese di Headfort (1 maggio 1902-24 ottobre 1960);
  • Lord William Desmond Taylour (3 gennaio 1904-2 dicembre 1989)[2][3];
  • Lady Millicent Olivia Mary Taylour (?-24 dicembre 1975)[4], sposò Henry Frederic Tiarks, ebbero un figlio.

Morte

La coppia visse principalmente nella residenza di famiglia nella contea di Meath[5][6]. Prese parte alle incoronazioni di tre re nell'Abbazia di Westminster[7]. Rimase vedova nel 1943 e morì nel 1958, all'età di 80 anni, a Londra[8].

I ritratti del marchese e della marchesa dell'artista Sir William Orpen sono stati battuti all'asta da Sotheby's a Londra nel 2012[7].

Note

  1. ^ "Marchioness of Headfort Dead; Had Been Gaiety Girl in London" New York Times (August 19, 1958): 27.
  2. ^ Obituary: Antiquaries Journal, 70 (1990), 526
  3. ^ American School of Archaeology at Athens: Taylour finding aid
  4. ^ Burke's Peerage, 106th Edition.
  5. ^ "Lord Headfort's Wife from Stage" Washington Post (March 3, 1908): 6.
  6. ^ "Ex-Gaiety Girl Conquers Irish" Los Angeles Times (February 19, 1906): I17.
  7. ^ a b Michael Parsons, "The Irish Couple Who Scandalised London Society" Irish Times (January 14, 2012).
  8. ^ "Gaiety Girl, First to Wed a Peer, Dies" Chicago Daily Tribune (August 19, 1958): A8.

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