Nel 1992 la sua versione di So What di Miles Davis, contenuta anch'essa nell'album The Antidote, ha riscosso un grande successo di pubblico e critica, così come le sue due registrazioni per la Blue Note: A Brighter Day nel 1999 e Off The Record nel 2001.[4]
Ronny Jordan ha vinto il premio indetto dalla Gibson Guitar Corporation come Best Jazz Guitarist,[2] nel 2000 ha ricevuto una nomination ai Grammy per l'album A Brighter Day[5] e nello stesso anno ha vinto il Premio Mobo come migliore artista jazz dell'anno.[2] È stato tra i primi jazzisti ad aver attraversato con successo il genere hip hop ed è entrato più volte nelle classifiche pop statunitensi e britanniche.[2] Jordan definiva la sua musica "Urban jazz", un insieme stilistico comprendente jazz, hip-hop, smooth jazz e R&B.[6]
Il suono pulito e molto espressivo ne ha fatto uno dei migliori interpreti di jazz; George Benson ha dichiarato che Jordan è il suo musicista preferito quando, durante un concerto è salito sul palco esibendosi con la propria voce mentre Jordan gli aveva offerto la propria chitarra.[senza fonte]
È morto a Londra il 13 gennaio 2014 all'età di 51 anni. Rimarrà una delle figure più rappresentative della chitarra jazz (anche nelle sue forme più varie e di tendenza come l'acid jazz), insieme a Grant Green, Wes Montgomery e George Benson.[4]
«Ronny Jordan: A Pioneer of Acid Jazz, a Staple of Smooth Jazz»