Rocket Records

Rocket Records
StatoRegno Unito (bandiera) Regno Unito
Fondazione1972
Fondata da
Chiusura1999
GruppoRCA Records, MCA Records e EMI Records
SettoreMusicale
ProdottiRock
Piano rock

La Rocket Records (The Rocket Record Company) è stata un'etichetta discografica britannica, fondata nel 1972 da Elton John insieme a Bernie Taupin, Gus Dudgeon, John Reid, Steve Brown ed altri membri della compagnia.

Storia

L'etichetta prendeva il suo nome da una pietra miliare della discografia eltoniana, il brano Rocket Man[1]; originariamente distribuita dall'etichetta Island Records nel Regno Unito e dalla MCA Records negli Stati Uniti, mise sotto contratto artisti come Cliff Richard, Neil Sedaka, Marva Jan Marrow, Colin Blunstone, gli Hudson Brothers, i Blue, Kiki Dee, Judie Tzuke, i Solution, Brian e Brenda Russell, sebbene i primi fossero stati gli Stackridge.

Comunque, la Rocket Records servì principalmente a distribuire gli album del suo proprietario; Elton, infatti, lasciò la DJM Records nel 1976[2] e, da allora, la sua etichetta discografica apparve sia in Gran Bretagna che dall'altra parte dell'Atlantico. Negli Stati Uniti e nel Canada, essa distribuì l'LP Blue Moves (1976) e qualche singolo (come le celeberrime Don't Go Breaking My Heart e Sorry Seems To Be The Hardest Word). Dopo un certo periodo di discontinuità (Elton era tornato a distribuire con la MCA Records), l'etichetta discografica pubblicò l'album Made in England (1995), distribuito dalla Island Records.

Nel 1999, quando nacque l'etichetta Island Def Jam Music Group, la Rocket chiuse i battenti; in ogni caso, il logo è apparso in tutte le produzioni di Elton John fino a Peachtree Road (2004), così come nell'album eponimo del duo Platinum Weird.

Note

  1. ^ Come, per l'Italia, la Edizioni musicali Acqua azzurra – fondata da Mogol (Giulio Rapetti) e Lucio Battisti – prendeva il suo nome da una pietra miliare della discografia battistiana, la canzone Acqua azzurra, acqua chiara.
  2. ^ Come, nel 1971, Lucio Battisti lasciò la Dischi Ricordi per passare alla Numero Uno, etichetta discografica fondata da lui stesso con Mogol, Calibi (Mariano Rapetti), Alessandro Colombini, Franco Daldello, Carlo Donida e Claudio Bonivento.

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