Robert Assaraf nacque a Rabat da famiglia ebraica marocchina. Iniziò la sua carriera nel Ministero dell'Interno marocchino sotto Hassan Zemmouri e Ahmed Reda Guedira. Successivamente entrò a far parte del Groupe ONA, nella quale diventò direttore generale e amministratore delegato, carica che ricoprì fino all'inizio del 1990, quando si ritirò.[1] Nel 1996 fondò il Centre International de Recherche sur les Juifs du Maroc e cofondò l'Union mondiale du judaïsme marocain nel 1999. Fu presidente dell'Union mondiale du judaïsme marocain.[2]
Fu anche presidente di Radio Shalom Paris e vicepresidente della rivista francese Marianne,[1] fino al 2005, quando vendette le sue azioni a Yves de Chaisemartin.[2]
Nel corso della sua vita, Assaraf pubblicò vari libri sulla storia degli ebrei in Marocco e sulla politica contemporanea di Israele.[3][4] Pubblicò un'indagine storica sulla popolazione ebraica in Marocco nel 2005.[5] Nel settembre 2008 pubblicò un sondaggio sull'emigrazione degli ebrei marocchini.[6]
Nel corso dei suoi ultimi anni, si trasferì a Ramat HaSharon, in Israele, dove morì nella notte del 5 marzo 2018.[7]
Opere
Juifs du Maroc à travers le monde : Émigration et Identité Retrouvée, prefazione di Patrick Girard, Suger Press, 2008.
(FR) Ariel Sharon et ses Batailles Politiques, 2006.
(FR) Une Certaine Histoire des Juifs du Maroc : 1860-1999, 2005.
(FR) Le Drame d'Israël: de la paix à la guerre, 2001.
(FR) Une Crise des Hommes; Israël, 1995-1999, Plon, 1999.
(FR) Mohammed V et les Juifs du Maroc à l'époque de Vichy, Plon, 1997.