Vasari lodò i ritratti dei coniugi Panciatichi eseguiti da Bronzino come "tanto naturali che paiono vivi veramente, e che non manchi loro se non lo spirito". L'occasione della commissione è forse legata all'ingresso di Bartolomeo Panciatichi, marito di Lucrezia (Lucrezia di Gismondo Pucci) e Cameriere di Cosimo I, nell'Accademia fiorentina, nel 1541.
La donna è rappresentata con un sontuoso vestito rosso, ornato da pizzi nella parte superiore e da una cintura con pietre preziose. Le maniche hanno un gonfio sbuffo arricciato nella parte superiore e in quella inferiore sono invece aderenti e, come di consueto, estraibili, tenute da lacci .
Indossa inoltre due collane: una di queste reca la scritta amour dure sans fin, le cui parole si rincorrono in maniera che possono essere lette da una parte all'altra, senza interruzioni, amplificando il significato di continuità del motto[1]. Dure sans fin amour e Sans fin amour dure sono infatti altrettanto significative.
Note
^ Gloria Fossi, Galleria degli Uffizi: arte, storia, collezioni, Firenze, Giunti Editore, 2001, p. 222..
Bibliografia
Gloria Fossi, Uffizi, Giunti, Firenze 2004, pag. 112. ISBN 88-09-03675-1