Il sovrano è raffigurato seduto, su un trono con protomi leonine, con in mano i simboli regali ben in vista (corona e scettro), in un atteggiamento di maestosa dignità, ma anche di realistica fisicità.
L'opera è importante, perché, dopo gli pseudo-ritratti di Federico II risalenti alla prima metà del XIII secolo e dopo i primi ritratti per monumenti funebri (come quello di Clemente IV di Pietro di Oderisio conservato nella chiesa di San Francesco di Viterbo), Arnolfo fu il primo in Europa a scolpire un ritratto realistico di un personaggio vivente nell'epoca post-classica. Particolarmente notevole è il volto, dove si concentrarono gli sforzi dello scultore per rendere il ritratto solenne ma anche verosimile, rappresentando dettagli fisici quali i solchi del viso.
Il 'Ritratto di Imperatore' di Federico II è invece considerato il primo ritratto individuale dell'arte post-classica, in quanto si pensa che ritrae il vero volto dell'imperatore, seppure scolpito dopo la sua morte [1]
Note
^Pierluigi De Vecchi, Elda Cerchiari, Arte nel tempo, Milano, Bompiani, 1991-1992, volume I, tomo II, p.513
Bibliografia
Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, volume 1, Bompiani, Milano 1999.
Pierluigi De Vecchi, Elda Cerchiari, Arte nel tempo, volume 1, tomo II, Bompiani, Milano 1991-1992.