Nell'immaginario villaggio di Rey Muerto, nella regione arida dell'Argentina nordoccidentale, una madre di famiglia cerca di scappare dal clima di terrore generato dal marito violento, portando con sé i suoi tre figli.
Distribuzione
Il cortometraggio partecipò alla prima edizione, tenuta nel 1994, del concorso INCAA (Instituto Nacional de Cine y Artes Audiovisuales), che si sarebbe rivelata fondamentale per la crescita e il riconoscimento della generazione di cineasti argentini definita come Cine Independiente Argentino o Nuevo Cine Argentino[1] Assieme agli altri corti premiati nel concorso, entrò a far parte del film di montaggioHistorias breves I, uscito il 19 maggio 1995.
Riferendosi al film di montaggio nel suo complesso, Alejandro Ricagno scrisse su El Amante del Cine:
(ES)
«Los rubros técnicos son, en su mayoría, impecables y están en función de la narración. Quiero decir: no son prolijitos para distraer o llevar huecos de estructura. Uno puede gustar más de alguno que de otro... pero se sale del cine... como quien ha visto un programa de cine compuesto por atractivas historias cortas con climas y búsquedas diversas.[2]»
(IT)
«Gli aspetti tecnici sono, in maggioranza, impeccabili e funzionali alla marrazione. Intendo dire: non sono "eccessivi" al punto di distrarre o minare la struttura. Un [corto] può piacere più di un altro... ma si esce dal cinema... avendo visto un programma cinematografico composto da brevi storie attraenti con atmosfere e obiettivi differenti.»
«El trabajo de estos jóvenes no procura el artificio visual y su lenguaje fílmico se asienta en la imagen inmediata, sencilla y alejada de rebuscamientos.[2]»
(IT)
«Il lavoro di questi giovani non cerca l'artificio visuale, e il suo linguaggio filmico si basa sull'immagine immediata image, semplice e lontana da eccessi.»
«...de sorprendente calidad. Uno de los pocos estrenos innovadores (en lo estético y lo conceptual). Algunos (Ojos de fuego; Dónde y cómo, ... Rey muerto) se destacan, pero el nivel general es excelente. Mucho más que ejercicios formales.[2]»
(IT)
«... di sorprendente qualità. Una delle poche "prime" innovative (in campo estetico e concettualle). Alcuni (Ojos de fuego; Dónde y cómo, ... Rey muerto) si distinguono, ma il livello generale è eccellente. Molto più di esercizi formali.»
Note
^(ES) INCAA, Rey Muerto, su incaatv.gov.ar. URL consultato il 28 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2012).
(ES) Raúl Manrupe e María Alejandra Portela, Un diccionario de films argentinos (1930-1995), Buenos Aires, Editorial Corregidor, 2001, pp. 280-281, 741, ISBN950-05-0896-6.