Rare produce titoli per console, e iniziò in particolare con quelle Nintendo; la casa giapponese a partire dal 1994 stringerà un accordo per la produzione di titoli in esclusiva. Nel 2002 Rare viene acquisita da Microsoft e passa a sviluppare titoli per le sue console.[1]
Gli Stamper stabilirono la Rare Ltd nel 1985 con sede a Twycross con l'intento di concentrarsi sullo sviluppo per console NES. Non era facile ottenere kit e licenze di sviluppo dalla Nintendo, esigente sulla qualità dei giochi e orientata agli sviluppatori giapponesi. Gli Stamper iniziarono con una conversione più o meno fedele per NES del loro capolavoro Knight Lore, realizzata grazie al reverse engineering della console non avendo un kit di sviluppo ufficiale. Il progetto, in collaborazione con Jaleco, convinse la Nintendo ad autorizzare la Rare come primo sviluppatore occidentale per Famicom/NES.[2]
Il primo titolo accreditato a Rare è Slalom, uscito su Famicom a fine 1986, un gioco di sci ben lontano dai classici titoli degli Stamper, ma tecnicamente riuscito. Seguirono molti titoli per NES, tra i più notevoli R.C. Pro-Am (1987), WWF WrestleMania (1989) e le conversioni di Marble Madness (1989) e Cabal (1988).[2]
In tutto Rare realizzò ben 41 titoli per NES, nonché conversioni per Game Boy.[3]
Nel 1991 arrivò un grosso successo con Battletoads, del genere picchiaduro a scorrimento allora in voga, affermando definitivamente il marchio Rare anche in Giappone. Nel frattempo il nuovo Super Nintendo divenne la piattaforma di riferimento dell'azienda.[2]
Nel 1993 ci fu un'altra svolta quando Tony Harman, uomo di fiducia della Nintendo in Occidente, in cerca di un grande progetto europeo da proporre ai vertici giapponesi, esaminò un simulatore di boxe della Rare. Il gioco non andava bene, ma la tecnologia che c'era dietro gli sembrò rivoluzionaria. La Nintendo approvò allora che la Rare sviluppasse un gioco con Donkey Kong, una delle principali icone della società giapponese.[2]
Il nuovo motore grafico della Rare per Super Nintendo riusciva a rendere in ambiente bidimensionale soggetti 3D ottimamente animati. Donkey Kong Country uscì alla fine del 1994 e fu un enorme successo, 7 milioni di copie in 6 mesi, nonostante il mondo delle console stesse ormai spingendo verso quelle di generazione successiva al Super Nintendo.[4]
In quel periodo la Nintendo acquistò il 25% delle azioni della Rare, poi aumentate al 49%, e la Rare iniziò a pubblicare giochi con il logo Rareware.[5]
In seguito l'azienda ebbe più difficoltà con la console GameCube e ruppe infine i legami con la Nintendo.[4]
Periodo Microsoft
Nel 2002 l'impresa venne acquistata dalla Microsoft per 375 milioni di dollari.[6] Rare divenne completamente una sussidiaria e fu assegnata, con poco successo, allo sviluppo di titoli per Xbox; realizzò soltanto il deludente Grabbed by the Ghoulies e Conker: Live & Reloaded. Cessò lo sviluppo per console fisse Nintendo, ma non essendoci alcuna clausola riguardante le console portatili, continuò a sviluppare titoli per Game Boy Advance e Nintendo DS.[7]
Rare perse comunque di rilevanza rispetto all'epoca pre Microsoft.[4] I fratelli Stamper lasciarono l'azienda alla fine del 2006.[6]
Con l'uscita della periferica Kinect, Rare decise di concentrarsi su di essa, producendo la serie di Kinect Sports.[8]
A luglio 2017 alcune delle licenze storiche di Rare, come ad esempio Perfect Dark o Battletoads, passarono sotto proprietà Microsoft.[9]
Nel 2018 uscì Sea of Thieves, videogioco con una forte componente cooperativa in un mondo piratesco open world. Con oltre 10 milioni di giocatori, venne poi definito dal suo produttore esecutivo la nuova proprietà intellettuale di maggior successo della sua generazione di Xbox.[10]
Videogiochi prodotti
I suoi giochi spesso utilizzarono tecnologie grafiche all'avanguardia. Una delle sue più popolari e acclamate serie fu quella di Donkey Kong Country per Super Nintendo Entertainment System, con l'uso di grafica 2D pre-renderizzata che diede l'impressione di tridimensionalità.
Altre serie di successo includono Banjo-Kazooie e Viva Piñata. L'eventuale nome di azienda dopo il trattino è l'editore del gioco.
Rare... prima di Rare, in Retrogame Magazine, n. 1, seconda serie, Cernusco sul Naviglio, Sprea, maggio/giugno 2017, pp. 34-41, ISSN 2532-4225 (WC · ACNP).
(EN) A Rare breed, in Retro Gamer, n. 20, Bournemouth, Imagine Publishing, gennaio 2006, pp. 26-33, ISSN 1742-3155 (WC · ACNP).
(EN) A Rare glimpse, in Retro Gamer, n. 84, Bournemouth, Imagine Publishing, dicembre 2010, pp. 28-43, ISSN 1742-3155 (WC · ACNP).