Partecipò con le sue opere a molte esposizioni nazionali ed internazionali a Londra, Milano, Napoli, Palermo, Parigi, Roma, Torino e Vienna[4].
Biografia
Allievo della scuola di Belle Arti di Napoli, esordì con successo nel 1859 esponendo due opere nell'ultima edizione della mostra d'arte organizzata dalla scuola nel Regio Museo Borbonico di Napoli prima dell'Unità d'Italia.[4]
A seguito di un concorso nazionale, vinse una borsa di studio triennale (dal 1864 al 1867) per un viaggio-studio a Firenze; nel 1868 espose al concorso nazionale di pittura il dipinto Buoso da Doero riconosciuto dai suoi concittadini[5] giungendo secondo alle spalle di Alessandro Focosi, che si aggiudicò ex aequo il primo premio (il premio in denaro di 10 000 lire venne assegnato al Focosi, con molte polemiche da parte della giuria)[6].
Alla Seconda Esposizione nazionale di Belle Arti di Milano del 1872 presentò L'ammiraglio Caracciolo per tradimento del servo è arrestato dalle bande della Santa Fede,[7] quadro che per la sua bellezza venne acquistato da re Vittorio Emanuele II[8].
Paisiello[8] (oppure Domenico Cimarosa[10]) incarcerato per aver scritto un inno repubblicano è liberato dai musicanti dei reggimenti russi di guarnigione a Napoli
Il banditore di vino a Napoli
Giulio II sulle mura delle città di Mirandola dopo averla espugnata (esposto nella Sala Granda del palazzo municipale di Mirandola)
Un celebre maestro di musica imprigionato (presentato all'esposizione di Torino)
^Tancredi Raffaello, su Istituto Matteucci. URL consultato il 17 novembre 2016.
^
Beniamino Manzone (a cura di), II.-Musei, archivi, biblioteche, in Risorgimento Italiano, vol. 2, Milano, Torino, Roma, Istituto per la Storia del Risorgimento italiano & Deputazione Subalpino di Storia Patria, 1909, p. 114.
(DE) Ulrich Thieme e Felix Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler: von der Antike bis zur Gegenwart, 32 - Stephens-Theodotos, Lipsia, Seemann, 1938, p. 428.